Governo Pd-M5s, Di Maio riunisce suoi. Conte convoca tutti
Incontro tra il leader del Movimento 5 Stelle Di Maio e i vertici M5S. La convocazione del premier incaricato
Il leader M5S Luigi Di Maio ha riunito i vertici del Movimento a Palazzo Chigi per fare il punto della trattativa col Partito Democratico per la formazione di un nuovo governo presieduto da Giuseppe Conte e già fortemente criticato da Matteo Salvini. L’incontro ha preso il via alle 10 ed è durato un’ora e mezza.
In seguito, all’ora di pranzo, il capo politico del M5s Di Maio ha visto Alessandro Di Battista in un appartamento del centro di Roma. Di Battista ha risposto così alla domanda dei cronisti, riportata da Ansa, su quale sarà il suo voto sulla piattaforma Rousseau: “In vita mia non ho mai dichiarato i miei voti“.
Con Giuseppe Conte l’appuntamento, inizialmente previsto alle 17, è slittato alle 17,30. Il presidente del Consiglio incontra i capigruppo di M5s e Lega per discutere del programma di governo.
Luigi Di Maio, pubblicando su Facebook una foto di gruppo con i componenti dell’esecutivo in quota M5S, ha scritto: “Questa mattina a Palazzo Chigi ho incontrato ministri, viceministri e sottosegretari del Movimento 5 Stelle. Un saluto alla grande squadra del Movimento che ha governato per 14 mesi con impegno e dedizione, pensando sempre al bene dei cittadini. Comunque andrà sono orgoglioso di loro e del lavoro svolto”.
Durante l’incontro, Luigi Di Maio avrebbe detto ai suoi che l’eventuale formazione di un governo giallorosso dipenderà unicamente dal voto che verrà espresso domani, martedì 3 settembre, sulla piattaforma Rousseau dai militanti del Movimento 5 Stelle. Il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli aveva già anticipato a Radio Capital: “La piattaforma è un mezzo che il movimento politico ha deciso di dotarsi per prendere le proprie decisioni, pari a una direzione di partito. Se dovessero prevalere i No, il Presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa”.
“Per Luigi Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così” ha affermato Carlo Sibilia ai microfoni di Sky TG24 al termine dell’incontro. Il sottosegretario, dopo aver confermato l’eventuale rinuncia alla carica di vicepremier del leader pentastellato, ha aggiunto: “Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo”.
Su Facebook il sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri Manlio Di Stefano ha reso pubbliche le sue intenzioni di voto, con un endorsemente a un esecutivo giallorosso. “Il voto di domani su Rousseau ha conseguenze precise e nette in entrambi i casi, in base alle quali ho deciso di votare SÌ”. Tra le motivazioni del SÌ a un accordo con il PD, ci sarebbe una forte spinta ai temi storici del M5S come l’economia circolare, la green economy, il taglio dei costi della politica, aiuti alle famiglie e il mantenimento di una maggioranza parlamentare pentastellata. Con il NO, afferma Manlio Di Stefano, “consegniamo il Paese al trio Matteo Salvini – Silvio Berlusconi – Giorgia Meloni”, con aumento dell’IVA, e la cancellazione di Quota 100 e del Reddito di Cittadinanza.
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