Giacomo Bozzoli sotto choc in carcere, si teme che possa tentare il suicidio: in cella è sorvegliato a vista
Giacomo Bozzoli ha trascorso la sua prima notte in carcere guardato a vista da un agente: le autorità temevano che potesse compiere atti di autolesionismo
Dopo la fine della sua breve latitanza, Giacomo Bozzoli si trova oggi nel carcere di Cantù Mombello, in provincia di Monza e della Brianza. Il detenuto è stato posto in una cella singola dove ha passato la sua prima notte sorvegliato a vista da un agente della polizia penitenziaria.
- Bozzoli è sotto choc
- Giacomo Bozzoli si dichiara innocente
- L'interrogatorio
- Il video del letto sotto cui si era nascosto
- Il movente dell'omicidio
Bozzoli è sotto choc
Durante la visita medica alla quale è stato sottoposto subito dopo il trasferimento in carcere, il detenuto sarebbe apparso in stato di choc, come riporta l’Ansa.
Temendo che potesse compiere atti autolesionistici, o addirittura un gesto estremo, la direzione ha disposto per lui la sorveglianza a vista in una cella singola. Per questo motivo Bozzoli non è stato posto, come accade solitamente, nella sezione “nuovi arrivi” del carcere.
Soiano del Garda (Brescia), 11 luglio 2024 – Giacomo Bozzoli portato al comando provinciale dei carabinieri di Brescia.
Giacomo Bozzoli si dichiara innocente
Il procuratore di Brescia Francesco Prete ha raccontato alcuni dettagli dell’arresto di Giacomo Bozzoli: il 39enne è stato trovato nascosto in un cassettone della sua camera da letto con a portata di mano un borsello contenente 50.000 euro in contanti.
Quando i carabinieri l’hanno trovato, attorno alle 17:45 di giovedì 11 luglio, Bozzoli si è subito “proclamato innocente” e ha inoltre “detto che vorrà dimostrarlo”.
Come riporta l’Ansa, dopo l’arresto l’uomo avrebbe raccontato che era sua intenzione scrivere una lettera agli avvocati, alla famiglia e ai magistrati per ribadire la sua innocenza in merito alla sentenza, confermata in Cassazione, che lo condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario. “Sono innocente, farò di tutto per ottenere la revisione della sentenza“, avrebbe dichiarato durante l’arresto.
L’interrogatorio
Sempre l’Ansa scrive che l’interrogatorio di Giacomo Bozzoli non è previsto per la giornata di venerdì 12 luglio. Gli inquirenti potrebbero sentirlo invece nei prossimi giorni. Al centro degli interrogativi della Procura c’è la sua latitanza durata quasi due settimane.
Si cercherà di capire come abbia fatto Bozzoli a fuggire indisturbato a bordo della sua Maserati. Al detenuto verrà domandato inoltre che fine abbia fatto l’auto di lusso, dal momento che non la si riesce a trovare. L’interrogativo più grande che rimane da chiarire è come abbia fatto il latitante a rientrare in Italia dall’estero senza farsi notare.
La compagna ha aiutato solo parzialmente le indagini perché sarebbe stata vittima di una parziale amnesia.
Il video del letto sotto cui si era nascosto
Il movente dell’omicidio
L’imprenditore 52enne Mario Bozzoli, fra i titolari della fonderia di Marcheno (Brescia), scomparve nel nulla nella serata dell’8 ottobre 2015. Poco dopo le 19:00 aveva chiamato la moglie Irene per annunciarle che l’avrebbe raggiunta in un ristorante sul Garda, ma non arrivò mai all’appuntamento.
La sua auto venne ritrovata nel posteggio della fonderia e i suoi abiti nello spogliatoio. Secondo i magistrati, l’omicidio venne pianificato dal nipote Giacomo Bozzoli. Il corpo sarebbe stato affidato a un operaio complice, che l’avrebbe gettato in un forno della fonderia. Operaio successivamente morto per aver ingerito del cianuro.
Il movente dell’omicidio sarebbe di tipo economico: lo zio Mario non condivideva la gestione dell’azienda da parte del fratello e del nipote Giacomo.