Gazprom stoppa l'export di gas russo verso l'Europa attraverso la Polonia. I prezzi schizzano in alto
La Russia chiude i rubinetti: stop al passaggio del gas tramite il gasdotto Yamal che attraversa la Polonia. Prezzi di nuovo in salita
Cala l’afflusso di gas russo all’Europa, e si impennano i prezzi. Il gigante energetico russo Gazprom ha comunicato lo stop all’esportazione di gas tramite il gasdotto Yamal-Europe che attraversa la Polonia. Una decisione che è conseguenza delle sanzioni imposte dal Cremlino a oltre 30 compagnie energetiche occidentali e che si aggiunge al calo delle forniture di gas attraverso l’Ucraina registrato negli ultimi giorni.
Gazprom, stop al gas attraverso la Polonia
Gazprom ha annunciato che non sarà più in grado di esportare gas verso l’Unione europea attraverso la Polonia con il gasdotto Yamal-Europe. Si tratta di un gasdotto chiave per la fornitura di gas, con la condotta che dalla Polonia si dirama verso Germania e Ucraina.
“È stato applicato un divieto di transazioni e pagamenti a entità soggette a sanzioni”, ha affermato la società russa in una nota. “Questo significa il divieto di utilizzare un gasdotto di proprietà di EuRoPol GAZ per trasportare il gas russo attraverso la Polonia”.
Lo stop al gas russo attraverso la Polonia è conseguenza delle sanzioni decise ieri da Mosca nei confronti di oltre 30 compagnie energetiche occidentali, come forma di ritorsione per le sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina.
Tra queste c’è Europol Gaz, l’azienda proprietaria della sezione polacca del gasdotto Yamal. La maggior parte appartiene a Gazprom Germania, la filiale tedesca del colosso russo che è stata posta sotto il controllo dello Stato tedesco a causa della sua importanza strategica.
La sede centrale di Gazprom a San Pietroburgo
Calano le forniture di gas all’Europa, schizzano i prezzi
L’annuncio dello stop del passaggio del gas russo attraverso la Polonia segue il calo delle forniture in transito dall’Ucraina registrato negli ultimi giorni. Come ha spiegato Gazprom in una nota, il transito di gas attraverso l’Ucraina è diminuito di quasi un terzo.
Da due giorni infatti l’Ucraina afferma di non poter far passare il gas attraverso le strutture di Sokhranivka, nella regione di Lugansk, a causa del conflitto e della presenza delle forze armate russe nella zona. Mentre la società russa sostiene di non poter aumentare i flussi su altri gasdotti.
La conseguenza è l’aumento dei prezzi del gas. Nelle prime ore del pomeriggio di giovedì, dopo l’annuncio di Gazprom, le quotazioni del gas al Ttf sono schizzate in alto del 16%.
Energia come “arma”: l’accusa tedesca alla Russia
Una situazione che rischia di creare problemi alla Germania, la cui economia è fortemente dipendente dal gas russo. Parlando del calo delle forniture e delle sanzioni alle compagnie energetiche occidentali, il ministro dell’Energia tedesco Robert Habeck ha accusato la Russia di usare l’energia “come un’arma”.
“La situazione sta peggiorando perchè l’energia è ora utilizzata come arma in diversi modi”, ha affermato il ministro.
Arma che la Russia di Putin potrebbe usare anche nei confronti della Finlandia, dopo l’annuncio della richiesta di adesione alla Nato. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, media finlandesi sostengono che da domani Mosca potrebbe interrompere le forniture di gas a Helsinki.