Furbetti del bonus, autodenuncia del sindaco: i motivi del gesto
Anche il sindaco di un piccolo paese ha dichiarato di aver percepito il bonus Inps: l'autodenuncia
Continuano ad arrivare le autodenunce dei politici che hanno richiesto il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus, i cosiddetti “furbetti del bonus“. L’ultimo in ordine di tempo è Federico Broggi, segretario provinciale del Pd di Como e sindaco di Solbiate con Cagno, Comune di circa 4.000 abitanti.
Prima di lui, a dichiarare di aver percepito il bonus è stata una consigliera milanese, seguita da un omologo di Trento.
“Non aspetto che qualcuno trafughi notizie – ha annunciato all’Ansa Federico Broggi -, né che l’INPS renda noti i nomi, ma preferisco dire subito che, pur essendo Sindaco di un piccolo comune, ho chiesto il bonus da 600 euro come libero professionista”.
“E non l’ho fatto per rubare qualcosa – ha aggiunto -, ma per un semplice e chiaro motivo: dopo l’ultima fattura del 26 febbraio, a marzo, aprile e maggio ho fatturato zero con la mia partita Iva“.
Broggi ha spiegato di avere chiesto i 600 euro “perché il mio lavoro non è quello del Sindaco, ma quello di fare selezione del personale; perché anche oggi sto dedicando più tempo al comune che al mio vero lavoro; perché nonostante il non fatturato di 3 mesi, tra luglio e ottobre ho giustamente versato e verserò quasi 3.000 euro di contributi e tasse; nonostante tutto ciò, ho continuato a saldare gli impegni presi negli anni precedenti”.
“Sembra poi – ha sottolineato Broggi – che se hai richiesto 600 euro è perché sei un nababbo che vuole truffare lo Stato. Bene. Nel 2019 con la mia partita Iva ho fatturato, con 9 fatture, € 17.100 lordi, cioè meno di quanto guadagna un deputato in un mese. Fate voi le considerazioni sul senso di fare questi accostamenti. Mi si spieghi però perché se un amministratore comunale ha preso la cassa integrazione va bene, mentre se prendi i 600 euro no. Onestamente la differenza fatico a vederla”.