Fondi russi alla Lega: gli scambi di Salvini con l'ambasciatore
Matteo Salvini avrebbe fatto pressioni su un prefetto dopo aver ricevuto una lettera di un ambasciatore russo
Matteo Salvini avrebbe avuto uno scambio epistolare con l’ambasciatore russo in Italia e il prefetto di Siracusa per reprimere gli scioperi nello stabilimento siciliano dell’azienda russa Lukoil. La vicenda, fatta emergere da Le Iene, potrebbe essere legata al caso del Metropol, l’hotel di Mosca dove sarebbero avvenuti gli accordi per un finanziamento alla Lega di 65 milioni di dollari.
L’ambasciatore russo Sergey Razov, secondo quanto si legge nel documento di cui parla il servizio di Silvio Schermi, avrebbe scritto a Matteo Salvini invitandolo a prendere provvedimenti per i numerosi scioperi avvenuti nello stabilimento della Lukoil. Il tutto a ridosso di una visita di Vladimir Putin in Italia. Gli scioperi infatti “avrebbero provocato danni per alcuni milioni di euro, nonché arrecato danni per la reputazione di Lukoil”.
Pochi giorni dopo questa lettera, Matteo Salvini avrebbe scritto al prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi, oggi in pensione, per chiedere interventi a tutela degli impianti. A questo scambio è seguita un’ordinanza, eseguita il 9 maggio 2019, in cui vengono vietati gli assembramenti davanti a tutti gli stabilimenti industriali dell’area siracusana.
Il giornalista de Le Iene ipotizza un collegamento con il caso dei fondi russi alla Lega perché l’incontro al Metropol aveva come obiettivo l’acquisto di una fornitura di carburante proprio dalla Lukoil. Secondo gli inquirenti sarebbe servito come copertura per un accordo, guidato da Gianluca Savoini, per finanziare Il Carroccio.
Silvio Schembri si è scontrato con l’ex ministro dell’Interno, in visita in Sicilia, chiedendogli “Siamo sicuri che ‘Prima gli italiani’ oppure ‘Prima i russi‘?”. Provocazione a cui Matteo Salvini ha reagito dicendo “Porta rispetto alle persone che mi stanno aspettando. L’educazione non te l’ha insegnata la mamma?”.
Fonte foto: Ansa