Feltri e Scanzi, lo scontro è social: le frasi più pesanti
Duro botta a risposta tra i due giornalisti in rete
Ancor peggio dei politici che litigano sui social ci sono i giornalisti che non se le mandano a dire. Esempio di queste ore è la battaglia a colpi di tweet e post che sta vedendo protagonista da una parte Vittorio Feltri e dall’altra Andrea Scanzi.
Volano parole grosse tra i due giornalisti. A scatenare la sequela di botta e risposta è stato Vittorio Feltri, direttore di Libero Quotidiano (che nulla a che fare con Libero.it, lo storico portale internet), che ha scritto: “Risulta che il Fatto Quotidiano abbia perso in ottobre, rispetto allo scorso anno l’11 per cento delle copie vendute. Consigliamo a Travaglio: se vuole riguadagnarne altrettante basta che perda il buttafuori Andrea Scanzi“.
Uno dei redattori di punta del Fatto Quotidiano non si è fatto pregare per rispondere pan per focaccia: “Ma a che giro di Glen Grant rancido è arrivato, questo qua? – scrive Scanzi – Sarebbe come se il Poro Schifoso dicesse a Messi che non sa dribblare. Posa il fiasco Littorio, dai”.
Ma è solo l’inizio perché nelle ultime ore la sfida a colpi di tweet e post ha raggiunto livelli inauditi soprattutto da parte di Feltri mai tenero con nessuno: “Assomiglia a un testicolo”. “Fuori di testa”. “Chiamate gli infermieri”. “Non sta in piedi e si aggrappa al fiasco”. “Peti verbali”. “Verme sul web”. “Gigione da tastiera”. “Genio della latrina” sono solo alcune invettive di Feltri, racchiusi in un unico post da Scanzi.
Che poi è passato al contrattacco: “A Litto’, la verità qua è una sola: hai trovato uno che ti mette in tasca in un amen. Più insisti, più ti fai male. Bacioni”. Siamo sicuri che sia finita? Per il buon gusto speriamo di sì…