Caso Fedez, Ostellari rompe il silenzio: la replica sul ddl Zan
Il presidente leghista della commissione Giustizia del Senato ha replicato alle accuse di Fedez: "È colpa della sinistra"
Dopo le dure accuse di Fedez al concerto del Primo Maggio, il presidente leghista della commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, ha deciso di replicare. Il rapper lo ha accusato di ostruzionismo verso il disegno di legge contro l’omofobia, il ddl Zan, richiamandolo all’ordine: “Secondo Ostellari, il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza”.
“Fedez racconta una storia non esatta perché non sa o non può sapere tutto”, ha replicato Ostellari in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il dibattito è sempre opportuno, purché rispettoso della verità – ha aggiunto il leghista parlando del discorso di Fedez -. Gli attacchi, invece, non servono. Infatti, non rispondo. Richiamo semmai al rispetto dei ruoli”.
In merito al disegno di legge contro l’omofobia, “il testo ci è arrivato dalla Camera nel novembre 2020. Allora c’era il governo Conte II. Nessuno ha mai sollecitato la sua iscrizione. Nemmeno il Pd. Perché? Se l’avesse fatto, non saremmo qui a parlare di Fedez”, ha aggiunto.
Continuando a parlare dell’iter burocratico, “quando un testo di legge viene assegnato ad una commissione deve essere congiunto con altri documenti sulla stessa materia. L’ho ricordato ma nessuno mi ha dato retta – ha sostenuto Ostellari -. Quando poi ho posto la questione in ufficio di presidenza, la scelta di riunire i testi è stata approvata all’unanimità”.
Alla domanda secca “lei è contro il ddl Zan?” Ostellari ha risposto: “Non ho mai fatto pesare il mio giudizio negativo” anche se “è un testo scritto male” perché non “garantisce maggiori diritti. E poi molte parti, come l’articolo 1, non piacciono a mondi (Arci lesbica e femministe) che non sono certo i miei”.