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Fase 2, il virologo Silvestri: "Non era presto per ripartire"

Guido SIlvestri ha commentato gli ultimi dati sulla pandemia, parlando della ritirata "imperterrita" del virus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Del tanto temuto ritorno del virus non se ne vede neanche l’ombra”. Così il virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, ha commentato su Facebook gli ultimi dati relativi all’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia. La ritirata del Covid, scrive, “continua imperterrita”.

“Siamo al 49esimo giorno consecutivo – spiega Silvestri – in cui cala il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva in Italia, da 640 a 595, quindi di altre 45 unità, e siamo ormai al 14.6% del valore di picco. Ed è importante che scenda anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 9.269 a 8.957, quindi di 312 unità) e dei casi attivi (da 60.960 a 59.322). Siamo ormai al giorno diciotto dalla riapertura del 4 maggio, e  del tanto temuto ritorno del virus non se ne vede neanche l’ombra”.

“A questo punto – ironizza il virologo – comincio ad essere curioso di sapere come spiegano questi dati quelli che il 4 maggio dicevano: ‘è presto per la riapertura‘, ‘la stagionalità del virus è una fantasia’, ‘il caldo non aiuterà’, etc. Ma sono persone molto intelligenti e preparate, quindi avranno sempre la risposta pronta”.

Il virologo ha parlato anche del caso della Svezia dove, secondo alcuni articoli, “si starebbe consumando un autentico disastro umanitario”. “La mortalità per 100.000 abitanti della Svezia – spiega – rimane molto inferiore a Italia, UK, Francia, Belgio e Spagna. Poi sulle scelte di politica sanitaria del governo svedese si può discutere quanto si vuole, ma almeno su questa pagina lo facciamo a partire dai numeri, quelli veri”.

Silvestri ha precisato “che non mostro questi dati per sostenere che le chiusure siano inutili, ed infatti avrei potuto aggiungere alla tabella i dati di Danimarca, Finlandia e Norvegia, tutti paesi con lockdown più duro della Svezia e mortalità pro-capite molto minore”.

Ma per dire che “i lockdown non sono una panacea miracolosa contro COVID-19, ma solo un tipo di intervento che funziona in modo parziale e variabile ed ha seri effetti collaterali, soprattutto se prolungato per diverse settimane”.

E che “ci sono altri fattori importanti che regolano la mortalità da COVID-19, a partire da tracciamento ed isolamento rapido di casi e contatti, prevenzione dei contagi a livello di ospedali e RSA, preparazione del sistema sanitario, qualità delle terapia, stagionalità e fattori ambientali”.

Riaperture a Milano. Code alla Rinascente Fonte foto: Ansa
Riaperture a Milano. Code alla Rinascente
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