Falsi negativi, come e quando fare i tamponi: spunta "errore" Iss
Un protocollo "errato" del 7 aprile pubblicato dall'Iss potrebbe aver causato alcuni casi di falsi negativi
Scoppia la polemica su un “rapporto sbagliato” dell’Istituto Superiore di Sanità su come e quando effettuare i tamponi per il coronavirus. Nel mirino del presidente del Sis 118 Mario Balzanelli e del virologo Fabrizio Pregliasco, infatti, ci sono sia le modalità di somministrazione del tampone che le tempistiche.
Il problema dei falsi negativi era emerso nei giorni scorsi, quando Pregliasco aveva parlato di alcuni “casi simil-Covid con tampone negativo e polmonite interstiziale”. Per il virologo, come riporta Adnkronos, il problema sta nei “tamponi fatti troppo in anticipo”.
Sulla questione era intervenuto anche il presidente nazionale del Sis 118 Mario Balzanelli, che aveva posto all’attenzione il caso di “50 pazienti su 100 risultati negativi a due tamponi nonostante avessero la malattia”.
Tamponi eseguiti “troppo presto”: quando vanno effettuati
A confermare che i test potrebbero essere stati effettuati in modo “errato” c’è anche uno studio della Johns Hopkins School of Public Health, che ha scoperto il 38% di falsi negativi tra i tamponi eseguiti al quinto giorno dall’infezione e solo il 20% all’ottavo giorno. Quest’ultimo è quello consigliato dagli autori dello studio per eseguire il test.
Negli indicatori del monitoraggio epidemiologico a cura di Iss e Ministero della Salute, invece, si punterebbe a un’esecuzione del tampone entro i tre giorni.
Falsi negativi, come deve essere fatto il test
Il problema però non è solo dell’ordine temporale, ma anche delle modalità di somministrazione. Il giallo sul rapporto errato dell’Iss, infatti, è stato svelato da Gaetano Libra, otorino laringoiatra all’Ospedale Maggiore di Bologna.
L’Iss, come ha raccontato il medico alla Stampa, il 7 aprile ha indicato “una posizione verticale obliqua del tampone, anziché orizzontale rivolta in direzione del canale uditivo, come dovrebbe essere”.
Il rischio, secondo Libra, è che “il tampone non raggiunga la zona dove si raccolgono muco e secrezioni nei quali va ricercato il virus. Inoltre in questo modo c’è il serio rischio di lesioni al cervello e al bulbo olftattivo”.
L’Iss, una volta accorto dell’errore, ha ripubblicato il rapporto il 17 aprile con le indicazioni corrette ma non ha cancellato il primo che sarebbe ancora in circolazione.
Lo stesso Pregliasco ha parlato di alcune difficoltà nell’esecuzione corretta dei tamponi: “A volte – ha dichiarato – vengono eseguiti in modo troppo delicato per paura di far male, ma il problema maggiore sono i falsi negativi che risultano tali perché la carica virale è bassa e non viene rilevata dal test”.