Esplosione a Calenzano nel deposito Eni, il racconto del camionista vivo per miracolo: come si è salvato
Il camionista Marco Giannini ha raccontato di essersi salvato per miracolo dall'esplosione nel deposito Eni di Calenzano, dove era in attesa di fare rifornimento
“Sono un miracolato, oggi devo essere felice perché posso ancora stare con mia moglie e con mio figlio”. Il camionista Marco Giannini, 53enne lavoratore di una ditta del Nord Italia, ha raccontato di essersi salvato miracolosamente dall’esplosione nel deposito Eni di Calenzano, avvenuta nella giornata di lunedì 9 dicembre. L’autista, infatti, si trovava a poca distanza dall’autocisterna esplosa, in attesa di fare rifornimento. L’onda d’urto della deflagrazione ha investito il suo camion, senza tuttavia risultare fatale.
L’esplosione nel deposito Eni a Calenzano, il racconto dell’uomo
In un’intervista a Repubblica, Giannini – attualmente ricoverato all’ospedale Careggi di Firenze – ha ripercorso i momenti antecedenti al tragico evento.
Poco prima che ci fosse il boato l’uomo era solo, nella cabina della propria autobotte, in attesa di entrare al carico per fare rifornimento. In fila con lui c’erano altri colleghi.
La colonna di fumo causata dall’esplosione avvenuta nel deposito di carburanti a Calenzano
“Ero dietro le pensiline, l’esplosione ha spaccato tutti i vetri del mio mezzo e mi ha ridotto così. Ho sentito le schegge conficcarsi nel viso“, racconta oggi.
La fuga
Il camionista ha spiegato di avere avuto un mancamento durato qualche secondo subito dopo l’esplosione: “Forse sono svenuto“, aggiunge.
Una volta riacquisita lucidità, il 53enne ha tentato di comprendere cosa fosse successo, capendo di dover fuggire dall’area circostante il prima possibile.
“Sono sceso dal mezzo e mi sentivo ancora stonato, non riuscivo a correre ma ce l’ho fatta a raggiungere l’uscita – prosegue il racconto – Lì ho trovato altri autisti riusciti a scappare come me da quell’inferno e abbiamo chiamato i soccorsi“.
Poi il dolore per i colleghi deceduti nell’incidente: “Tutto questo fa male“, sottolinea, ricordando come il suo sia un mestiere che richiede fatica e ore a bordo dei camion con sostanze pericolose: “Ogni giorno ci mettiamo al volante con un solo pensiero: quello per le nostre famiglie“.
Le vittime e i dispersi
Il bilancio attuale dell’incidente avvenuto alla raffineria di Calenzano è di 4 vittime, come riportato da LaPresse. Sarebbero tutti operai e i più giovani avrebbero 45 anni, come riportato dal Corriere Fiorentino.
Uno dei corpi rinvenuti appartiene a Vincenzo Martinelli, autista 62enne originario di Napoli.
Nell’elenco unico delle vittime e dei dispersi reso noto figurano: un 57enne di Catania, un 45enne di Matera, un 49enne della provincia di Novara e un 45enne proveniente dalla Germania ma originario di Matera.