Epidemia di virus sinciziale, terapie intensive sature in Italia: l'appello al Governo dei pediatri
La Società Italiana di Pediatria lancia l'allarme sulla carenza di Terapie intensive pediatriche e chiede un intervento tempestivo del Governo
I reparti pediatrici del nostro Paese sono messe a dura prova da quella che la Società Italiana di Pediatria definisce una “epidemia di infezioni respiratorie nei bambini“. La SIP ha chiesto, con un appello pubblico, l’intervento del Governo.
- Epidemia di virus respiratorio sinciziale (VRS), influenza e adenovirus
- Terapie intensive pediatriche piene, ospedali in "sofferenza"
- Quante sono le Terapie intensive pediatriche in Italia: i numeri
- L'appello dei pediatri al Governo per evitare la saturazione
Epidemia di virus respiratorio sinciziale (VRS), influenza e adenovirus
L’allarme sanitario questa volta non è dovuto, almeno direttamente, al Covid, ma alla crescita esponenziali di bronchioliti da virus respiratorio sinciziale (VRS) che colpiscono soprattutto i bambini sotto l’anno di vita.
Contemporaneamente in tutta Italia sta aumentando la circolazione di altri virus respiratori, come quello dell’influenza e gli adenovirus.
Anche la circolazione del Sars-Cov-2, ovviamente, pesa sulla tenuta degli ospedali e sulla saturazione dei posti letto.
Terapie intensive pediatriche piene, ospedali in “sofferenza”
La Società Italiana di Pediatria lamenta una situazione che in alcuni casi è “davvero difficile“, con “accessi record” in Pronto soccorso, “situazioni di congestione” in diversi ospedali della Penisola, con tutti i posti letto occupati.
Molte realtà sono “in sofferenza“, ed è necessario rafforzare in particolar modo quello che la SIP definisce come “l’anello debole” dell’assistenza pediatrica.
Ovvero le Terapie intensive pediatriche, che sono “poche e mal distribuite sul territorio nazionale”. La richiesta è rivolta direttamente al Governo, da cui i camici bianchi sono in attesa di un “intervento“.
Quante sono le Terapie intensive pediatriche in Italia: i numeri
La SIP punta il dito contro il sottodimensionamento delle Terapie intensive pediatriche e sull’assenza di un codice ministeriale che le identifichi in maniera precisa, a differenza di ogni altra disciplina assistenziale.
È dunque anche difficile stimarne il numero esatto, ma in base ai dati raccolti dalla Società, ci sarebbero circa tre letti di Terapia intensiva con specificità pediatrica ogni milione di abitanti.
Circa la metà di quelli che conta il sistema sanitario inglese e un terzo di quelli presenti nei sistemi sanitari di Austria, Germania, Svizzera e Stati Uniti.
L’appello dei pediatri al Governo per evitare la saturazione
“Assistere i bambini in unità di terapia intensiva dedicate significa migliorare la prognosi rispetto a coloro che vengono ricoverati in terapie intensive per adulti”, spiega la dottoressa Annamaria Stoiano, presidente della SIP.
“Questo è tanto più vero quanto il bambino è più piccolo e più grave. Le TIP sono infatti tarate sui bambini e hanno un’elevata specificità non solo dei dispositivi medici, ma anche delle competenze del personale”, continua.
“Chiediamo al Governo non solo un loro rafforzamento, con un aumento dei posti letto e del personale, ma anche un impegno a lavorare insieme alle Società Scientifiche per una riforma volta a mettere in rete tutti i punti di offerta”, sottolinea.
Solo così sarà possibile “garantire un’assistenza omogenea a tutti i bambini in ogni area del Paese. È urgente inoltre che venga assegnato un codice ministeriale di disciplina alle TIP, passaggio essenziale per avere un quadro preciso della situazione attuale”.