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Egitto non è un Paese sicuro per il giudice, annullato trattenimento di un migrante: la reazione di Salvini

Un migrante dall'Egitto non viene espulso per direttissima. La decisione del giudice si scontra con il decreto Paesi sicuri e Salvini attacca

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Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa nei confronti di un migrante proveniente dall’Egitto. La motivazione è che l’Egitto non è un Paese sicuro; anche se nel decreto del governo Meloni è inserito nella lista dei Paesi sicuri, ovvero la lista che consente l’espulsione per direttissima del migrante. Il giudice di Catania ha spiegato il perché del rifiuto del provvedimento, unendosi ai colleghi di Bologna nel ritenere inapplicabile il decreto legge sui migranti. Ma Matteo Salvini non ci sta e attacca, scrivendo sui social che la decisione è frutto di un “giudice comunista”.

La decisione del giudice

Il giudice di Catania, Massimo Escher, non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa su un migrante proveniente dall’Egitto. Questo aveva richiesto lo status di rifugiato. Secondo il decreto sui migranti, era da considerarsi espulso per direttissima, perché l’Egitto è nella lista dei Paesi considerati sicuri.

Al contrario, il giudice ha esaminato la domanda. La lista dei Paesi sicuri infatti non esime il giudice all’obbligo di verifica della reale sicurezza di un Paese, come stabilito dal diritto dell’Unione europea.

L’Egitto, a proposito e come scrive il giudice: “È uno dei Paesi in cui si applica la pena di morte e il numero delle esecuzioni è fra i più alti del mondo, in tutto il Paese si sono verificati anche recentemente casi di detenzioni arbitrarie e arresti senza mandato da parte delle forze di polizia, è comune la pratica della detenzione preventiva e non sono infrequenti le sparizioni forzate”.

Cosa prevedeva il decreto sui migranti

La risposta del governo, dopo il rientro dei primi 12 migranti sbarcati in Albania, è stata la modifica delle norme sul rimpatrio. È bastato ritoccare la lista dei Paesi sicuri per tentare di proseguire con i lavori politici.

I ministri Nordio e Piantedosi, in conferenza stampa, affermarono che i giudici non avrebbero più potuto disapplicare la legge. Ma non è andata così.

La norma, come già commentato da altri giudici, entra in contrasto con la Corte di giustizia Ue e una direttiva comunitaria. Così il giudice si unisce agli altri colleghi che stanno criticando l’azione del governo e l’attacco alla magistratura.

L’attacco di Matteo Salvini

Mentre la legale del migrante, l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro, commenta come la decisione del giudice sia la prima di questo tipo dopo il decreto legge sui Paesi sicuri, non si dice soddisfatto Matteo Salvini.

Il ministro dei trasporti ha attaccato il giudice (non è la prima volta), infilandolo in una categoria che ha definito “giudici comunisti”.

Intanto, al Consiglio superiore della magistratura, è stata richiesta la tutela dei giudici dagli attacchi della politica, descritti come “ignobili” e dalle minacce, come quelle a Silvia Albano.

egitto-giudice-migrante-salvini Fonte foto: ANSA
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