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Droga dello stupro, sgominato il giro della Roma bene: c'è un senatore

I casi di Ciro Grillo, della sorella di Ornella Muti, il prete di Prato, il conduttore Ciro di Maio. Cos'è la droga dello stupro e perché se ne parla

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Si è molto parlato della cosiddetta droga dello stupro. Rispettivamente al caso di Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, ad esempio, mentre l’ipotesi dell’utilizzo di droga dello stupro è spuntata anche rispetto ai fatti per cui è indagato Ciro Grillo (dopodomani ci sarà l’udienza preliminare per valutare un’eventuale rinvio a giudizio), riguardanti il presunto stupro di gruppo ai danni di una ragazza milanese di 21 anni nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019.

Per il momento il nome protagonista della cronaca nera è un altro: Clarissa Capone. Si tratta della 30enne che, secondo i carabinieri, riforniva di GBL (questa la sigla con cui viene indicata la droga dello stupro) decine di persone. 41 gli arresti con l’accusa di importazione di traffico di stupefacenti. Nel processo di importazione, che avveniva tramite il deep web e con l’utilizzo di corrieri e chat criptate, Capone sarebbe stato uno snodo fondamentale. Tra gli arrestati c’è anche la 71enne Claudia Rivelli.

Ma che cos’è la droga dello stupro? E cosa c’entra, di preciso, con i fatti di cronaca degli ultimi mesi?

Che cos’è la droga dello stupro e quali sono gli effetti del gamma-butirrolattone (GBL)

La droga dello stupro è conosciuta con la sigla GBL (gamma-butirrolattone) ed è simile, tuttavia non completamente assimilabile, al GHB (acido gamma-idrossibutirrico), che però è più potente. Si tratta di una sostanza incolore e inodore, il nome con cui viene indicata nelle cronache dipende da ciò che teoricamente l’assunzione della sostanza può agevolare in determinate circostanze. Il GHB e il GBL provocano infatti effetti sedativi. Il rischio è quello che l’assunzione inconsapevole della sostanza renda una persona inerme ed esposta ad aggressioni.

L’utilizzo della droga dello stupro è illegale in Italia, ma consentito in altre parti del mondo. Ecco perché la reperibilità della sostanza si associa a una facilità di importazione. Lo scopo dell’assunzione non necessariamente ha a che fare con l’intenzione di ridurre a una stato di semi-incoscienza una persona che, altrimenti, potrebbe difendersi da un’eventuale aggressione. La droga dello stupro viene assunta anche consapevolmente, per aumentare la socialità e il desiderio sessuale e per i suoi effetti rilassanti.

Droga dello stupro: il caso del prete arrestato a Prato

Ha fatto scalpore l’inchiesta della procura di Prato che ha fatto scattare gli arresti domiciliari per un 40enne ecclesiastico di Prato. Don Francesco Spagnesi, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, importava la droga dello stupro dall’Olanda per consumarla, insieme alla cocaina, durante alcuni party organizzati a casa del compagno. I fatti, che riguardano un periodo che va dal 2019 a oggi, avrebbero a che fare anche con l’importazione di migliaia di dosi di droga dello stupro, acquistate con i soldi dei parrocchiani, che venivano utilizzati anche per pagare persone contattate tramite siti di incontri sessuali.

La dose importata era tra il mezzo litro e il litro per volta. “Ci chiedeva – hanno raccontato i fedeli – sempre più spesso somme di denaro per aiutare famiglie in difficoltà. Fa male sapere che ha abusato della nostra fiducia e utilizzato il denaro per azioni criminali”. A ottobre gli avvocati del prete hanno fatto richiesta di patteggiamento.

Importa la droga dello stupro dall’Olanda, arrestato il conduttore tv

Ad agosto di quest’anno, il GBL torna a far capolino tra le pagine della cronaca nera. Questa volta al centro delle indagini della Squadra Mobile finisce Ciro di Maio. Il conduttore tv di 46 anni, anche attore, viene arrestato in flagranza di reato il 24 agosto, a ottobre viene invece rinviato a giudizio con rito immediato (senza passare per l’udienza preliminare). L’accusa è quella di aver acquistato dall’Olanda la droga dello stupro e di averne fatto uso durante un giro di festini privati organizzati in concomitanza con il lockdown.

Claudia Rivelli, cosa c’entra la sorella di Ornella Muti con la droga dello stupro

Di settembre è l’arresto di Claudia Rivelli, 71 anni, ex star dei fotoromanzi, sorella dell’attrice Ornella Muti e nuora dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Leone. La donna era stata trovata in possesso di un flacone di GBL nel corso di una perquisizione nella sua villa di via Camilluccia, a Fiumicino. “È un prodotto che utilizzo per pulire gli oggetti d’argento di casa”, è stata la difesa di Rivelli. Con una spiegazione successiva dell’accaduto, la donna ha affermato che il destinatario del flacone sarebbe in realtà stato il figlio residente a Londra, che avrebbe dovuto utilizzare la sostanza per pulire l’automobile.

Dopo l’interrogatorio, il magistrato Valentina Valentini ha deciso di rilasciare Rivelli, alla luce del fatto che l’ex attrice non aveva precedenti penali. Un nuovo arresto c’è stato però lo scorso  ottobre, in quanto la Rivelli compare nel giro di clienti illustri romani di Clarissa Capone. La droga era stata spedita a casa della madre di Ornella Muti, la scultrice di origini estoni Ilse Renate Krause, deceduta nel 2020. Da lì un secondo corriere avrebbe portato la sostanza a casa della Rivelli, che avrebbe quindi dovuto inoltrarla al figlio Giovanni, in Inghilterra.

Ciro Grillo, spunta l’ipotesi droga dello stupro

Nei prossimi giorni il Tribunale di Tempio Pausania è chiamato a decidere su una perizia a firma del medico legale richiesta dall’avvocato della ragazza 21enne di Milano, presunta vittima degli abusi perpetrati ai suoi danni da Ciro Grillo e dai suoi amici, nel corso di una vacanza a Porto Cervo nella notte tra il 16 e 17 luglio 2019.

La vittima “racconta di avere coscienza solo dei primi minuti del rapporto di gruppo”. Sarebbe quindi “stata vittima di un blackout cognitivo, fenomeno spesso collegato a una violenza sessuale in cui vengano in precedenza assunti alcolici”. Questo è quanto si legge nella perizia del medico legale. “L’evento – è scritto nel testo – è associabile anche all’uso delle cosiddette droghe da stupro, come il GHB, molto insidiose perché costituite da liquidi inodori e incolori, facilmente mescolabili. In linea puramente teorica non è possibile escludere l’uso di una sostanza di questo tipo prima o in associazione con l’alcol”, è quindi la conclusione del consulente della perizia.

Le indagini a Roma: 41 arresti con l’accusa di aver importato droga dello stupro

Ci sono professori, funzionari pubblici, medici, nel giro della Roma bene che faceva capo alla 30enne Clarissa Capone, accusata di essere uno degli snodi principali nel traffico di droga dello stupro (GBL), ma anche fenatyl, nella Capitale. Lo ammette la stessa donna in un’intercettazione: “Quando ci stava il Festival del Cinema io ci andavo con lo zainetto pieno, ci stavano i giornalisti, di tutto e di più – sono le sue parole nel corso di una telefonata – sono arrivata a un politico. Da che ti fai il giornalista poi comunque la voce si espande, è arrivata pure all’assistente, sapeva quello che facevo e quando serviva la merce mi chiamava”.

Capone faceva capo a Danny Beccaria, 32 anni, coordinatore della piazza romana, e intratteneva rapporti con un altro gruppo attivo sul litorale con il quale esisteva un codice non scritto di non invadenza nei reciproci territori di competenza e di mutuo soccorso nel caso in cui si verificasse una carenza di scorte. Tra i clienti ci sarebbero stati giornalisti, personaggi dello spettacolo, professori, militari, funzionari pubblici e un agente della polizia municipale di Roma Capitale. Invece non si conosce il nome del senatore al quale Beccaria e soci accennano con l’appellativo di “il politico”. Pochi i dettagli: vivrebbe davanti alla Cassazione, a Roma, e proverrebbe dal Lungotevere.

droga - stupro - gbl Fonte foto: ANSA
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