Draghi, la stretta di mano con il Papa: cosa hanno detto
Stretta di mano inaspettata tra Mario Draghi e Papa Francesco: cosa ha detto il premier al Pontefice
Il Premier Mario Draghi e Papa Francesco si sono stretti la mano. La deroga speciale alle misure di sicurezza anti Covid ha avuto luogo in occasione degli Stati generali della natalità in corso a Roma. “Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire”, ha detto Draghi. Il Pontefice ha fatto eco: “Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro”.
Le parole di Draghi sulla natalità in Italia
“Il governo si sta impegnando su molti fronti per aiutare le coppie e le giovani donne”, ha detto Mario Draghi, come riporta Ansa. “Al Parlamento ho elencato le misure per giovani, donne e famiglie, presenti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza” tra cui “la realizzazione di asili nido e scuole per l’infanzia, l’estensione del tempo pieno e il potenziamento delle infrastrutture scolastiche”, ha aggiunto il premier.
“Un investimento importante nelle politiche attive del lavoro, nelle competenze scientifiche e nell’apprendistato. Nel complesso, misure” da “venti miliardi circa, cifre mai stanziate prima. Il Pnrr prevede inoltre una clausola per incentivare le imprese” come condizione per partecipare al piano “a assumere più donne e giovani”.
“Al sostegno economico delle famiglie con figli è dedicato l’assegno unico universale. Da luglio la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari. Nel 2022, la estenderemo a tutti gli altri lavoratori, che nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti”, ha fatto sapere il premier.
Il Papa commenta l’assegno unico universale
“Finalmente – ha detto il Papa – in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce. Esprimo apprezzamento alle autorità e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte”.
“Penso con tristezza – ha aggiuto il Papa -, alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com’è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!”.