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Informativa di Nordio e Piantedosi in Parlamento sul caso Almasri, le parole alla Camera e al Senato

La diretta dell'informativa in Parlamento sul caso Almasri dei ministri Nordio e Piantedosi: il racconto della giornata di oggi mercoledì 5 febbraio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato: Aggiornato:

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi hanno parlato mercoledì 5 febbraio in Parlamento (ore 12,15 alla Camera dei Deputati e ore 15,30 al Senato) nell’informativa sul caso Almasri. L’intervento era previsto la settimana scorsa, ma era saltato dopo l’indagine nei confronti dei ministri, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni della premier e di Alfredo Mantovano, con l’ipotesi di favoreggiamento e peculato, per la scarcerazione di Almasri e per il suo trasferimento in Libia su un aereo dei servizi segreti.

Sia il Guardasigilli che il collega del Viminale hanno ricostruito la vicenda legata alla scarcerazione e il ritorno in Libia di Almasri, sottolineando l’operato del governo. Momenti di tensione alla Camera e al Senato, con in parlamentari che non hanno fatto sconti all’esecutivo scagliandosi contro Giorgia Meloni, considerata l’assente ingiustificata.

Il racconto della giornata

  1. Gasparri contro Lo Voi: "Vada a casa"

    Maurizio Gasparri (Fi) replica direttamente a Renzi accusandolo di aver seminato chiacchiere nel campo degli ulivi e raccogliere milioni dall’Arabia Saudita: “I pasticci fatti dalla Corte sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ad esempio il Procuratore di questa Corte fu avvocato di criminali, per cui secondo me non è così affidabile. Questo criminale poi ha girato in Europa col bollino blu, poi diventato rosso quando arriva in Italia. La Corte penale dei miei stivali, secondo la quale Netanyahu dovrebbe essere rinchiuso in un campo e invece è alla Casa Bianca”. Gasparri accusa anche i governi del passato di aver stretto accordi con la Libia, “io ricordo gli accordi col pessimo Gheddafi”. E poi se la prende con la Procura di Roma che pubblica atti giudiziari. “Lo Voi vada a casa perché non può guidare la Procura di Roma”.

  2. Maiorino (M5S): "Informativa è una farsa"

    “Un insulto al Parlamento e al popolo. Ministro Nordio, ma lei vuole convincere me e tutti gli altri che io dovrei sentirmi più sicura che lei ha messo fuori un criminale internazionale? L’insulto a questo Parlamento è sorprendente”, dice la senatrice Maiorino (M5s) in risposta all’informativa di Piantedosi e Nordio, suscitando le reazioni rumorose di diversi senatori. “Inquietante che vogliate ripristinare l’immunità per gli eletti, ma che la voleste istituire anche per i criminali internazionali è inaccettabile. Giorgia Meloni, che doveva inseguirli per tutto il globo terracqueo, è lei che aspettiamo, che venga a dare spiegazioni”.

  3. Renzi attacca Piantedosi e Nordio

    “Abbiamo ascoltato un ministro imbarazzato, dice Matteo Renzi di Piantedosi. Mentre Nordio sarebbe stato “imbarazzante”, con il suo “latinorum”: “Signor ministro ha violentato dei bambini, ha torturato delle donne, ucciso delle persone, e voi lo avete mandato in Libia col volo di Stato?! Di fronte a questo clamoroso passo indietro, c’è una sola persona che ha fatto la scelta giusta, Giorgia Meloni: quella seggiola là, è la scelta migliore. Atreju dicembre 2024: dopo aver detto che i centri in Albania funzioneranno, Meloni ha definito i trafficanti di uomini i nuovi mafiosi. Lei aveva il boss dei boss, allo stadio, e lo ha rimandato a casa. Vuol dire che non può più parlare di immigrazione”.

  4. Calenda: "Svilita la dignità dello Stato"

    Al Senato arriva subito l’attacco di Carlo Calenda: “”Siamo davanti a una generale sagra dell’ipocrisia: tutti i governi compresi quelli di cui ho fatto parte hanno avuto a che fare con i tagliagole libici. E per fortuna abbiamo avuto una persona che si chiama Marco Minniti che se ne è fatto carico e apparteneva al Pd. E tuttavia, non si può sostenere che per la sicurezza si scarcera una persona che è condannata e la si riporta dove ha commesso i suoi delitti. Quello che è stato fatto è una lesione alla dignità dello stato, e la dignità è stata svilita perché abbiamo fatto fare a questo bandito un carosello infame in Libia…Ma mollatelo nel deserto!”.

  5. Anche Matteo Salvini e Giulia Bongiorno in Senato

    La senatrice della Lega Giulia Bongiorno ha fatto il suo ingresso in Aula al Senato dove sono appena iniziate le informative sul caso Almasri dei ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, che lei stessa in veste di avvocato difende assieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario Alfredo Mantovano, tutti indagati per la vicenda del libico. È presente anche il vicepremier Matteo Salvini  con i i ministri Casellati, Zangrillo e Valditara. Assente l’altro vicepremier Tajani.

  6. Nordio e Piantedosi al Senato

    Puntuale alle 15.30 prende il via la seduta del Senato con i ministri Nordio e Piantedosi. Il primo a prendere la parola è il Guardasigilli che ha riferito sul caso Almasri come già fatto in precedenza alla Camera.

  7. fratoianni
    Fratoianni (Avs) mostra le foto di una bimba torturata da Almasri

    Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e sinistra) contesta a Meloni di non essersi presentata oggi in Parlamento per giustificare la scelta del suo governo: “Lei, mamma, cristiana, ha inviato qui due prestanome, forse perché si vergognava di dare queste spiegazioni a madri che non hanno nemmeno più gli occhi per piangere”. Poi passa alle contestazioni specifiche: nei confronti di Nordio, che ha esposto procedure, ha parole di sdegno: “Avete attaccato e vi siete contraddetti gli uni con gli altri, ma le torture inferte su questa bambina quando sono state fatte dal criminale Almasri”, chiede esponendo una foto atroce. “Quando è stata torturata, nel 2011, 2012, 2015, ce lo dica visto che in nome di quest’aspetto lei ha consentito che un criminale venisse prima liberato e poi rimpatriato? Lei non è un passacarte, è vero, lei ha deciso al punto di definire nel dettaglio la congruità di un ordine di arresto”.

  8. Schlein: "Scelta politica. Perché avete liberato Almasri se era così pericoloso?"

    L’intervento della leader del Pd Elly Schlein: “I ministri sono venuti a coprire le spalle alla presidente del Consiglio, oggi in quest’Aula doveva esserci Giorgia Meloni, che non può pensare di cavarsela con le dirette sui social. La credibilità internazionale dell’Italia è stata sfregiata dalla vostra scelta di liberare un torturatore libico. Nonostante le accuse, è fatto salire su un aereo di Stato ed è sbarcato a Tripoli come un eroe, con il rimpatrio più veloce della storia d’Italia. Meloni si nasconde dietro di voi, che avete parlato come avvocati difensori di un torturatore. Le domande a cui dovreste rispondere sono molto semplici: perché il ministro Nordio non ha risposto alle richieste del Procuratore generale? Prima ci dicono che non ha fatto in tempo a scarcerarlo perché non ha fatto in tempo a leggere 40 pagine in inglese, poi ha detto che le aveva lette così bene, che aveva trovato dei cavilli. Se anche ci fossero stati questi cavilli, perché non lo ha fatto riarrestare il giorno dopo? Perché diceva di star valutando gli atti, quando un Falcon stava già aspettando il torturatore per riportarlo a casa? Il ministro deve trasmettere gli atti, non valutarli. Ci ha accusato di non aver letto le carte ma lei non ha letto la legge e l’ha violata. (…) Perché dite che è stato liberato per motivi di sicurezza? Allora i criminali è meglio lasciarli andare? Se erano tanto sbagliate le accuse della Corte penale, allora perché lo avete mandato così velocemente fuori dal Paese? Mettetevi d’accordo, non vi siete parlati prima? Ammettete la pericolosità, ma preferite liberarlo. (…) Vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese: ma qui non si tratta di un difetto formale, ma di una scelta politica»

  9. Donzelli: "Grazie al Governo per aver difeso la sicurezza nazionale"

    L’intervento di Donzelli (FdI): “Grazie al Governo per aver difeso la sicurezza nazionale. Da cittadino italiano sono contento che dopo la scarcerazione di Almasri non sia libero in Italia ma sia in Libia”.

  10. Piantedosi: "Almasri espulso perché pericoloso"

    Piantedosi: “La scelta delle modalità di rimpatrio (di Almasri, ndr) è andata di pari passo con la valutazione effettuata per l’espulsione. Si è reso necessario agire rapidamente proprio per i profili di pericolosità riconducibili al soggetto e per i rischi che la sua permanenza in Italia avrebbe comportato, soprattutto con riguardo a valutazioni concernenti la sicurezza dei cittadini italiani e degli interessi del nostro Paese all’estero, in scenari di rilevante valore strategico ma, al contempo, di enormi complessità e delicatezza”.

  11. Piantedosi: "Nessuna minaccia o ricatto al Governo"

    Piantedosi ha aperto il suo intervento così: “Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto atto o comunicazione che possano essere, anche solo lontanamente, considerati una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico. Ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”.

  12. Nordio: "Deluso da parte della magistratura"

    Nordio: “Capisco e rispetto le ragioni dell’opposizione che esercita il suo dovere, anche in modo aggressivo, capisco anche la stampa, che però ha diffuso notizie in parte sbagliate, ma mi ha deluso l’atteggiamento di una parte della magistratura, che ha giudicato l’operato del ministro senza aver letto le carte. Cosa che non può essere perdonata a chi per mestiere le carte dovrebbe leggerle”.

  13. Nordio: "La CPI ha fatto un pasticcio"

    Nordio ha sottolineato: “La Corte Penale Internazionale si riunisce cinque giorni dopo per dire che il mandato di arresto era sbagliato perché non conteneva le date esatte del reato commesso. Il fatto che sia contraddittorio il mandato di arresto ce lo dice la stessa Corte perché si è riunita nuovamente per chiarire quegli aspetti”. Poi ha aggiunto: “Qualsiasi mia iniziativa avrebbe dimostrato una carenza di attenzione nell’aver rilevato queste gravissime anomalie, che poi sono state rilevate dalla stessa Corte: è stata la Corte che si è corretta e ha cercato di cambiarli 5 giorni dopo perché aveva fatto un enorme pasticcio, le ragioni di questo pasticcio frettoloso poi saranno chiarite”.

  14. Nordio: "Il ministro non è un passacarte"

    Nordio ha poi ricordato il ruolo del ministero della Giustizia: “Non è un passacarte, ma un organo politico che deve meditare il contenuto di queste richieste, in funzione dei contatti con altri organi dello Stato. Tanto più la richiesta è complessa, tanto maggiore deve essere la riflessione, anche critica, sul procedere logico, sulla coerenza delle conclusioni cui perviene. Come vedremo, questa coerenza manca e quell’atto è nullo”.

  15. Nordio: "Tantissime inesattezze sulla vicenda Almasri"

    Il ministro della Giustizia Nordio ha aperto il suo intervento con una ricostruzione dei fatti, sottolineando le “tantissime inesattezze” sulla vicenda Almasri: il 18 gennaio la Corte penale internazionale emetteva un mandato di arresto internazionale, eseguito dalla Digos di Torino il giorno dopo. La notizia informale veniva trasmessa lo stesso giorno, 19 gennaio, da un funzionario Interpol: poche righe, prive di dati identificativi e del provvedimento, oltre che delle ragioni sottese. Non era neanche allegata la richiesta di estradizione. Il 20 gennaio alle ore 12,40 il procuratore generale di Roma trasmetteva il carteggio a questo ministro: ufficialmente è arrivato al Ministero protocollato il 20 gennaio alle ore 12,40. Successivamente, alle ore 13,57, l’ambasciatore dell’Aja trasmetteva al servizio Affari internazionali del ministero del Dipartimento per gli affari di giustizia la richiesta di arresto provvisorio del 18 gennaio 2025. Conviene finora notare che la comunicazione della Questura di Torino era pervenuta al Ministero ad arresto già effettuato e dunque senza la preventiva trasmissione della richiesta di arresto a fini estradizionali emessa dalla CPI al ministro. Il 22 gennaio arrivava al gabinetto del ministro il provvedimento di scarcerazione della Corte d’Appello, datata il 21 gennaio su istanza del difensore. Il 28 gennaio è stata consegnata a Nordio una documentazione dove si evince che Nordio stesso è indagato per i reati di favoreggiamento e abuso d’atti di ufficio: “Questa notifica ha determinato un momento di riflessione: presentarsi il giorno dopo senza aver interloquito con chi di dovere mi sembrava un atto anomalo, ma ora eccomi qua”.

  16. Aperta la seduta alla Camera dei Deputati

    La seduta alla Camera dei Deputati è stata aperta alle 12,18, con un saluto agli studenti che seguono i lavori dalle tribune. Previsti gli interventi dei big: per FdI parlerà il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli, mentre Pd e M5s schierano i rispettivi leader, cioè Elly Schlein e Giuseppe Conte.

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