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Guerra in Siria, i ribelli prendono il controllo di Damasco. Assad è fuggito in Russia, le ultime notizie

Le notizie in diretta sulla guerra in Siria: caduto il regime di Bashar al Assad, i ribelli hanno preso il controllo di Damasco

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Cade il regime di Bashar al Assad in Siria. Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre le forze ribelli sono entrate nella capitale Damasco senza incontrare resistenza e ne hanno preso il controllo. Folla nelle strade e nelle piazze per festeggiare la caduta della dittatura della famiglia Assad, durata cinquant’anni. Assad ha lasciato la capitale ed è fuggito, ma non si sa ancora dove. Antonio Tajani ha riferito che i ribelli sono entrati nella residenza dell’ambasciatore italiano a Damasco, ma che non c’è stato alcun atto violento.

Il racconto della giornata

  1. Biden: "Assad deve essere portato davanti alla giustizia punito"

    “Finalmente il regime di Assad è caduto” ha commentato così il presidente uscente degli Usa, Joe Biden, parlando dalla Casa Bianca. “La caduta del regime è un atto fondamentale di giustizia. È un momento di opportunità storica per il popolo siriano che ha sofferto a lungo per costruire un futuro migliore per il suo orgoglioso paese” ha aggiunto, sottolineando che Assad “deve essere portato davanti alla giustizia e punito” e che in questo periodo di transizione gli Stati Uniti proteggeranno i Paesi confinanti con la Siria, Iraq Giordania e Israele.

  2. Assad è arrivato a Mosca con la famiglia: la Russia gli ha garantito asilo

    Bashar al-Assad è a Mosca con la famiglia. Lo ha riferito l’agenzia di stampa russa Interfax affermando che “il presidente siriano Assad è arrivato a Mosca. La Russia ha concesso loro (a lui e alla sua famiglia) l’asilo in base a motivi umanitari”. L’arrivo del dittatore spodestato dai ribelli è stato confermato anche dall’agenzia russa Tass, citando fonti del Cremlino.

  3. Al-Jolani: "Vittoria per l'intera nazione islamica"

    Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli, Mohammad al-Jolani, leader di Hayat Tahrir Al-Sham (HTS), gruppo formatosi da un ex affiliato di Al Qaeda tra i principali della ribellione in Siria, ha definito la conquista della capitale “una vittoria per l’intera nazione islamica”. “Questa è una nazione che, se i suoi diritti vengono violati, continuerà a pretenderli finché non saranno ripristinati”, ha detto parlando da una moschea, aggiungendo che il Paese è stato un “parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione”.

  4. "Ria Novosti", ribelli non attaccheranno le ambasciate russe

    L’opposizione armata della Siria si impegna a non attaccare le ambasciate e le missioni diplomatiche nella capitale siriana Damasco. Lo ha detto all’agenzia di stampa “Ria Novosti” una fonte vicina alla leadership dell’opposizione. “Ci impegniamo a non attaccare le ambasciate e le missioni diplomatiche a Damasco”, ha detto la fonte.

  5. Von der Leyen, "pronti a sostenere la ricostruzione in Siria"

    “La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. L’Europa è pronta a sostenere la salvaguardia dell’unità nazionale e la ricostruzione di uno Stato siriano che protegga tutte le minoranze. Ci stiamo impegnando con i leader europei e regionali e stiamo monitorando gli sviluppi” Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

  6. Su al-Jolani taglia Usa fino a 10 milioni di dollari

    Gli Stati Uniti offrono una ricompensa fino a 10 milioni di dollari in cambio di informazioni sul leader dei ribelli siriani al-Jolani. Il 16 maggio 2013, il Dipartimento di Stato americano ha designato al-Jolani come terrorista globale. Come risultato di questa designazione, tutte le proprietà e gli interessi nella proprietà di al-Jolani che sono soggetti alla giurisdizione degli Stati Uniti sono bloccati e alle persone statunitensi è generalmente vietato impegnarsi in qualsiasi transazione con al-Jolani. Lo scrive il programma ‘Rewards For Justice’.

  7. Starmer: “Caduto il regime barbaro di Assad"

    Il premier britannico Keir Starmer spera in pace e stabilità per la Siria dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad di fronte all’offensiva dei ribelli islamisti. “Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza”, le parole di Starmer in un comunicato. “La nostra attenzione è ora rivolta a garantire il prevalere di una soluzione politica e il ripristino della pace e della stabilità”, ha aggiunto, chiedendo che “i civili e le minoranze” vengano protetti.

  8. Idf avanza nella zona cuscinetto: "Restate in casa"

    Le Idf hanno diffuso un “avviso urgente” ai residenti di diversi villaggi della Siria meridionale, vicini al confine con Israele, mentre le truppe avanzano in una zona cuscinetto tra Israele e Siria, scrive il Times of Israel. “I combattimenti nella vostra zona stanno costringendo le Idf ad agire e non intendiamo farvi del male”, afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf su X. “Per la vostra sicurezza, dovete restare a casa e non uscire fino a nuovo avviso”, aggiunge. L’avvertimento è rivolto ai residenti di Ofaniya, Quneitra, al-Hamidiyah, Samdaniya al-Gharbiyya e al-Qahtaniyah, tutti vicini al confine israeliano.

  9. Siria, ribelli: “Coprifuoco fino a domattina alle 5”

    Resterà in vigore fino a domani mattina alle 5 ora locale il coprifuoco scattato alle 16, le 14 in Italia, a Damasco imposto dai ribelli entrati nella capitale siriana. Lo ha annunciato su Telegram Hayat Tahrir al-Sham

  10. Al Jolani alla Grande moschea degli Omayyadi

    Sui social il video del leader dei ribelli Al Jolani che entra nella Grande Moschea dei Bani Omayyadi a Damasco.

  11. Onu: “Governo non ricalchi gli orrori del passato”

    Gli investigatori delle Nazioni Unite sui crimini di guerra hanno descritto la caduta di Bashar al-Assad dal potere come un “nuovo inizio storico” per i siriani, esortando la nuova leadership a garantire che le “atrocità” commesse sotto il suo regime non si ripetano. “Oggi segna un nuovo inizio storico per il popolo siriano, che negli ultimi 14 anni ha subito violenze e atrocità indicibili – ha dichiarato la Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria, riferendosi in particolare alle persone detenute arbitrariamente per anni – Spetta a coloro che sono ora in carica assicurare che tali atrocità non si ripetano mai più tra le mura di Sednaya (prigione) o di qualsiasi altro centro di detenzione in Siria”.

  12. Ue, Metsola: "Prossime ore critiche"

    “Il dittatore è caduto. chiaro che il brutale governo di Bashar al-Assad durato 24 anni è finito, mentre il suo regime giace a brandelli. Questo è un periodo critico per la regione e per i milioni di siriani che vogliono un futuro libero, stabile e sicuro. Ciò che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni è importante. Il dialogo, l’unità, il rispetto dei diritti fondamentali, il diritto internazionale devono caratterizzare i prossimi passi”. Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

  13. Al Jolani: “Non si torna indietro, il futuro è nostro"

    Il premier siriano, Muhammad al-Jalali, mantiene per ora il suo incarico alla guida del governo a Damasco. Lo riferiscono media siriani e fonti delle fazioni armate che hanno per ora il controllo della capitale, smentendo le notizie di aver messo Jalali in stato di fermo. “Il premier si appresta a mantenere il suo incarico e a proseguire il suo mandato al servizio del paese”, affermano le fonti.

    “Non si torna indietro, il futuro è nostro”. Questa la dichiarazione fatta alla tv siriana dal leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al Jolani, che è arrivato a Damasco, poche ore dopo l’ingresso dei suoi uomini nella capitale.

  14. Iran, prime dichiarazioni ufficiali

    L’Iran, che aveva sostenuto con forza il governo deposto del presidente Bashar Assad, afferma che i siriani dovrebbero decidere il futuro del loro Paese senza “interventi stranieri distruttivi e coercitivi”. La dichiarazione del ministero degli Esteri è stata la prima reazione ufficiale del Paese al rovesciamento del governo di Assad da parte delle forze ribelli. L’Iran è stato un convinto sostenitore di Assad durante i quasi 14 anni di guerra civile.

  15. Al Jolani è a Damasco

    Abu Mohammad al Jawlani è arrivato a Damasco. Il capo di Hayat Tahrir al Sham (Hts), il gruppo di jihadisti che insieme ad altre fazioni ha guidato l’avanzata lampo dei ribelli, è entrato nella capitale siriana, poche ore dopo la caduta del regime di Bashar al Assad. “Il leader Ahmed al-Sharaa (vero nome di al Jawlani) si è inginocchiato e ha baciato la terra”, fa sapere Hts sul suo canale Telegram, mostrando le immagini del suo arrivo a Damasco

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    Netanyahu: "Assad anello catena del male"

    “È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all’Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia”. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in visita questa mattina al Monte Bental nel Golan, da dove si vede la Siria. “Questo crea nuove opportunità, molto importanti per Israele, ma non prive di rischi”, ha aggiunto.

  17. Ue: “Fine di Assad è sviluppo positivo e atteso da tempo”

    “La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione”. Lo scrive su X l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

  18. Voli per Damasco sospesi fino al 18 dicembre

    I voli da e per l’aeroporto internazionale di Damasco sono stati sospesi almeno fino al 18 dicembre, secondo quanto affermano media siriani. La radio Sham Fm, citata da altri media, afferma che l’aeroporto, con l’arrivo dei ribelli, è stato evacuato. “Per ora non ci sono voli. Siamo in attesa di ulteriori informazioni dalla nostra compagnia sulla ripresa dei voli”, ha detto un portavoce, citato dai media.

  19. Tajani: "Ribelli nella residenza del nostro ambasciatore"

    Stamattina un gruppo di miliziani a Damasco è entrato “nella residenza dell’ambasciatore d’Italia. Non c’è sta violenza né nei confronti dell’ambasciatore né dei carabinieri”. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Hanno portato via soltanto tre automobili e tutto è finito lì – ha detto – sono stati per qualche tempo nel giardino, evidentemente volevano verificare se c’erano militari di Assad o documentazione particolare. Non sono stati toccati né l’ambasciatore né i carabinieri che ora sono al sicuro fuori dalla residenza dell’ambasciata”.

  20. Agenzia russa: "Saccheggi di massa a Damasco"

    L’agenzia russa Ria Novosti riferisce, citando “testimoni oculari”, che “saccheggi di massa” sono in corso a Damasco nei quartieri dove sono situate le sedi governative

  21. Ministro degli Esteri turco: “Assad probabilmente fuori dalla Siria”

    Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha detto che il presidente siriano Bashar al-Assad è probabilmente fuori dalla Siria dopo che i ribelli islamici hanno detto che era fuggito dal Paese. Assad è “probabilmente fuori dalla Siria”, ha detto Fidan al Forum di Doha, una conferenza internazionale in Qatar.

  22. Mosca conferma che Assad ha lasciato la Siria

    Il ministero degli Esteri russo in un comunicato conferma che Bashar al Assad ha lasciato la Siria dopo essersi dimesso da presidente. Mosca dice che Assad ha lasciato ordinando di trasferire il potere ai ribelli in modo pacifico. Nella nota nessun accenno a dove si trovi ora, anche se molti sospettano che Assad sia andato proprio in Russia, principale alleato e sostenitore del regime siriano.

  23. Tajani
    Ribelli sono entrati nell'ambasciata italiana

    I ribelli sono entrati nell’ambasciata italiana, così come in quelle di altri Paesi, presumibilmente per verificare la presenza di uomini del regime in fuga. “Hanno portato via solo 3 automobili e tutto è finito lì. Non sono stati toccati né l’ambasciatore né i carabinieri”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti.

  24. siriani-turchia
    Anche in Turchia si festeggia per la caduta di Assad

    Anche in alcune città della Turchia, come Adana e Gaziantep, ci sono stati festeggiamenti in strada per la caduta del regime di Assad. La Turchia è il Paese che ha accolto il maggior numero di persone in fuga dalla guerra civile in Siria, oltre 3 milioni. Molti rifugiati siriani hanno già detto alle tv turche di essere pronti a tornare in patria.

  25. Giallo sull'aereo abbattuto

    Mistero su un aereo militare siriano decollato nelle prime ore di domenica dall’aeroporto di Damasco e poi sparito dai radar. Secondo alcune fonti siriane sentite da Reuters, si tratterebbe del velivolo usato da Assad per la fuga, e sempre secondo le stesse fonti l’aereo sarebbe stato abbattuto. In base ai dati del sito Flightradar24, l’aereo ha inizialmente volato verso la costa, poi ha fatto una brusca inversione a U andando nella direzione opposta, dopo alcuni minuti è scomparso dai radar.

  26. Bashar al Assad
    Non si sa dove sia Assad

    Bashar al Assad è fuggito da Damasco ma non si sa dove sia. Come riporta la Cnn, in queste ore i ribelli stanno interrogando ufficiali militari e dei servizi segreti per cercare di ottenere informazioni a riguardo. “Non sappiamo dove sia. Probabilmente è fuori dalla Siria”. ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan

  27. Anche i curdi festeggiano la caduta di Assad

    Anche i curdi stanno festeggiando la caduta del regime di Assad: video mostrano festeggiamenti in strada nelle principali città da loro controllate nel nord della Siria, come Qamishli e Hasaka, e l’abbattimento di statue degli Assad.

  28. Ribelli controllano i centri nevralgici della capitale

    I ribelli siriani hanno preso il controllo dei principali centri nevralgici di Damasco: il palazzo presidenziale, la sede della tv di Stato, l’aeroporto e le principali arterie stradali.

  29. Abbattuta la statua dedicata a Hafez al Assad

    A Homs abitanti e ribelli hanno abbattuto la statua dedicata a Hafez al Assad, padre di Bashar e a capo del Paese dal 1971 al 2000, anno della sua morte.

  30. Tajani: "Preoccupata attenzione"

    “Seguo con preoccupata attenzione l’evoluzione della situazione in Siria. In contatto costante con la nostra ambasciata a Damasco e con Palazzo Chigi. Alle 10.30 ho convocato una riunione di emergenza alla Farnesina”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

  31. Liberati migliaia di prigionieri politici

    I ribelli siriani hanno annunciato di aver rilasciato migliaia di prigionieri, soprattutto politici, che sono stati “ingiustamente detenuti” sotto il regime di Assad. In precedenza le forze antigovernative avevano reso noto di aver fatto irruzione nel famigerato carcere militare Sednaya di Damasco.

  32. Donald Trump
    Il commento di Donald Trump

    Con un post sul suo social network Truth, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato la fine del regime in Siria, dicendo che Assad è fuggito dal Paese dopo aver perso il sostegno della Russia di Vladimir Putin.

  33. I ribelli sono entrati anche a Latakia

    I ribelli siriani sono entrati anche a Latakia e in altre città della zona costiera della Siria, considerata una roccaforte del regime di Assad. Nella zona è infatti forte la presenza degli alawiti, la setta religiosa di cui fa parte Assad.

  34. Premier siriano disposto a una transizione pacifica

    Il primo ministro del governo di Assad, Mohammad Ghazi al Jalali, ha dichiarato che è disposto a procedere a una transizione pacifica del potere e ha chiesto a tutti i siriani, ribelli compresi, di non fare male a nessuno e di non danneggiare le istituzioni governative.

  35. Al Jolani chiede ai ribelli di stare lontani dalle istituzioni governative

    Abu Mohammed al Jolani, il capo del più forte gruppo militare delle forze antigovernative ha chiesto ai ribelli di stare lontani dalle istituzioni governative, spiegando che resteranno sotto la supervisione dell’attuale primo ministro fino a quando non avverrà una transizione ordinata.

  36. Ribelli a Damasco
    Caroselli a Damasco per la caduta del regime

    Bbc e Cnn mostrano le immagini della folla festante nella notte di Damasco per la fine della dittatura della famiglia Assad, tante gente in strada e nelle piazze, caroselli di moto e motorini con i cittadini che sventolano bandiere siriane.

    • Nella notte tra sabato e domenica i ribelli siriani hanno preso il controllo della capitale Damasco e hanno annunciato alla tv pubblica che la Siria è “libera”.
    • Il dittatore siriano Bashar al Assad è fuggito dal Paese con la famiglia.
    • Il primo ministro siriano, Mohammad Ghazi al Jalali, ha dichiarato che è disposto a procedere a una transizione pacifica del potere.
    • Cade dopo 50 anni il regime del partito Baath e della famiglia Assad, iniziato con Hafez al Assad e proseguito poi con il figlio Bashar.
I ribelli entrano a Damasco, nella capitale della Siria si festeggia la caduta del regime di Assad Fonte foto: Getty
I ribelli entrano a Damasco, nella capitale della Siria si festeggia la caduta del regime di Assad
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