Chi è Abu Mohammed al-Jolani, il capo dei ribelli che hanno preso Damasco, la capitale della Siria
Chi è Abu Mohammed al-Jolani, il combattente ex comandante di Al-Qaeda e ora a capo di Hts, il gruppo di opposizione armata più potente in Siria
A capo di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il principale gruppo ribelle che ha preso la capitale della Siria, Damasco, c’è il 42enne Abu Mohammed al-Jolani, ex comandante di Al-Qaeda che ha trasformato la formazione militante in uno dei principali attori del conflitto nel Paese.
Chi è Abu Mohammed al-Jolani
Registrato con il nome di Ahmed Husayn al-Sharaa, il 42enne jihadista è nato a Riad, in Arabia Saudita, nel 1982, ma è cresciuto in Siria, in un quartiere di Damasco, prima di trasferirsi in Iraq nel 2003 per combattere contro le forze americane dopo l’invasione del Paese.
Al-Jolani ha combattuto contro gli stati Uniti come membro di Al-Qaeda, finendo anche imprigionato per diversi anni. Nel corso della sua esperienza, Al-Jolani sarebbe riuscito a scalare i vertici dell’organizzazione fino a diventare il braccio destro del leader in Iraq Abu Musab Zarqawi.
Abu Mohammed al-Jolani, leader dei ribelli che hanno preso Damasco, la capitale della Siria
Dopo l’esperienza in Iraq, al-Jolani è tornato in Siria dopo lo scoppio della rivoluzione, nel 2011, e ha contribuito a fondare quello che è considerato il ramo siriano di Al-Qaeda, Jabhat al-Nusra.
L’attività militare in Siria
Sotto la sua guida, il gruppo siriano è diventato una delle figure principali nella lotta contro il regime di Assad, ottenendo sostegno sia da combattenti locali che internazionali, grazie anche a una serie di differenze che al-Jolani ha apportato rispetto al gruppo originario.
La sua lotta era difatti inizialmente centrata sulla creazione di uno Stato islamico in Siria, unendo la visione jihadista globale di al-Qaeda con un approccio più nazionalista rivolto al contesto locale del Paese.
Tuttavia, nel tempo, al-Jolani ha cercato di distanziarsi dall’ideologia di al-Qaeda per concentrarsi su obiettivi più incentrati sulle necessità locali, guadagnandosi il sostegno di alcune fazioni siriane, nonché la condanna della comunità internazionale per le sue presunte violazioni dei diritti umani.
La presa di Damasco
Nel gennaio 2017 al-Jolani ha annunciato, anche per mascherare le origini jihadiste del suo percorso, la nascita di un nuovo e più grande gruppo islamista siriano chiamato Hayat Tahrir al-Sham (“Raduno per la liberazione della Siria”), con il quale il leader ha provato a distanziarsi da Al-Qaeda, pur mantenendo il suo orientamento islamista radicale.
Negli anni, come formazione armata, HTS è divenuta un’importante forza ribelle in Siria, acquisendo il controllo di vasti territori nel nord-ovest del Paese, sviluppando al contempo una rete di alleanze e di supporto logistico che gli hanno permesso infine, nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre, di conquistare Damasco.
Pur essendo ancora oggi una figura molto divisiva, al-jolani sembra essersi allontanato dalla visione politica che seguiva una rigida interpretazione della legge islamica, puntando a creare una Siria libera dall’influenza iraniana, con un controllo maggiore da parte dei ribelli sunniti.