Decreto Rilancio: che bonus sono previsti per famiglie e imprese
Ben 258 articoli al vaglio del Ministero di Economia e Finanza nella bozza del dl
Arriva il decreto Rilancio per far ripartire l’economia italiana e tamponare i danni causati dall’emergenza coronavirus in Italia per via della chiusura delle attività. Le misure previste interesseranno anche i settori della salute e della sicurezza, e il sistema bancario. La bozza del dl riportata dall’Ansa contiene 258 articoli, ancora da valutare e confermare.
Decreto Rilancio: niente Iva su mascherine, gel e tamponi
I dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, e i gel disinfettanti, i respiratori e altri dispositivi medici utili alla lotta contro il Sars-Cov-2 non dovrebbero più avere il rincaro dell’Iva per tutto il 2020, mentre a partire dal 2021 tornerebbe l’Iva sui dpi, ma in forma agevolata al 5%.
Iva azzerata anche per gli strumenti di diagnostica, come i tamponi e i test degli anticorpi, e altre attrezzature utilizzate negli ospedali da campo.
Decreto Rilancio: bonus di 1.000 euro per medici e infermieri
Per gli operatori sanitari, dunque medici, infermieri e tecnici in prima linea contro il contagio, si legge nella bozza riportata dall’Ansa, sarebbe previsto inoltre un bonus di mile euro.
Dl Rilancio: Reddito di emergenza e bonus vacanze per le famiglie
Per le famiglie sarebbe previsto un sussidio denominato Rem, cioè Reddito di emergenza, riconosciuto in due quote, di 400 e di 800 euro, in base alla composizione del nucleo. Il nuovo strumento sarà gestito dall’Inps, con la domanda da presentare entro fine giugno, e dovrebbe interessare chi possiede un Isee inferiore ai 15mila euro e un patrimonio entro i 10mila.
Sempre per le famiglie, a patto che abbiano un reddito inferiore ai 35mila euro, dovrebbe arrivare inoltre un bonus vacanze. Utilizzabile dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, secondo quanto si legge nella bozza del decreto Rilancio riportato dall’Ansa, varierebbe in base alla composizione del nucleo.
Per il 90% dovrebbe essere fruibile in forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 10% in forma di detrazione di imposta nella dichiarazione dei redditi. Sarebbe di 500 euro per le famiglie con più di due persone, 300 per quelle composte da due persone e 150 euro per i single.
Decreto Rilancio: le misure per la riapertura delle imprese
Per quanto riguarda le imprese, è previsto in bozza un credito di imposta dell’80%, per un massimo di 80mila euro, per le spese di investimento necessarie alla riapertura, e dunque la messa in sicurezza dei locali.
Riguarderà gli “interventi edilizi per il rifacimento di spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni”, arredi di sicurezza e acquisto di “tecnologie per l’attività lavorativa” e “apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti” in contrasto alla diffusione di Covid-19.
Per le imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei correspittivi ad aprile 2020 di almeno il 50%, è previsto un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto. Dovrebbero beneficiarne invece tutte le strutture alberghiere, a prescindere dal volume d’affari registrato nel periodo d’imposta precedente.
Decreto Rilancio: 150 milioni ai Comuni per i centri estivi
Per potenziare i centri estivi dovrebbero arrivare 150 milioni di euro, destinati ai Comuni, che potranno così potenziare l’offerta territoriale di servizi educativi e ricreativi per le fasce più giovani della popolazione, tra i 3 e i 14 anni. Il 10% dei fondi andrà al finanziamento di progetti mirati a contrastare la povertà educativa nel periodo dell’emergenza.
Decreto Rilancio: le novità per le banche e l’economia
Novità anche per le banche. La bozza del dl pubblicata dall’Ansa prevede che il Mef destini 15 miliardi su nuove passività degli istituti di credito e una serie di aiuti agli acquirenti di piccole banche sotto i 5 miliardi di attività sottoposte a liquidazione coatta amministrativa.
Potrebbero essere cancellate in via definitiva le clausole di salvaguardia che prevedono aumenti dell’Iva e accise a partire dal 2021. Rinviate al prossimo anno sugar tax e plastic tax.