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Decreto bollette slitta e Cdm rimandato, governo in difficoltà sulle misure: cosa manca per il via libera

L'esame del decreto bollette slitta al Cdm del 28 febbraio: Meloni intende verificare le coperture economiche e tarare meglio le misure, soprattutto per i soggetti più vulnerabili

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Occorrerà attendere ancora per il decreto bollette, dal momento che la bozza è stata ritenuta “non soddisfacente” da Giorgia Meloni, la quale ha posticipato l’esame a un successivo Cdm. L’obiettivo stabilito dalla premier è quello di dare una risposta “più efficace” a imprese e famiglie, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.

Spostato il Cdm sul decreto bollette

Il Consiglio dei Ministri in agenda per il 25 febbraio, con l’esame del decreto bollette, è stato così spostato alle 10:00 di venerdì 28 febbraio.

Giorgia Meloni intende tarare meglio il provvedimento anche per verificare le coperture finanziarie e per valutare se alcune disposizioni possano essere in conflitto con il Pnrr.

decreto bollette cdm energiaFonte foto: 123RF

La questione non è da poco: durante la conferenza stampa di inizio anno Giorgia Meloni non aveva voluto rispondere alla domanda della giornalista Claudia Fusani sul perché l’energia in Italia costasse così tanto rispetto agli altri Paesi europei.

“Non posso farlo in 20 secondi, per rispetto dei colleghi mi fermo qui”, aveva detto la premier.

La decisione della presidente del Consiglio di rimandare l’esame del decreto sulle bollette è stata accolta con favore dal Codacons, che riteneva “inadeguati i provvedimenti”.

La proposta del Pd sul caro bollette

Critiche arrivano invece dal Pd: “Le bollette energetiche di famiglie e imprese – ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera – sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere ‘pronti’?”.

Il Pd ha due proposte: sganciare il prezzo dell’energia dal prezzo del gas e una proposta di legge per l’acquirente pubblico unico per ottenere prezzi più bassi.

Gli artigiani invocano interventi strutturali sull’energia

La Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) invoca “un robusto intervento a favore della platea delle piccole imprese che sono le più penalizzate dai consistenti rialzi delle bollette”.

Cna evidenzia come le piccole imprese paghino l’energia il 40% in più della media europea, con punte del 60% e del 50% rispetto ai concorrenti di Spagna e Francia. Una differenza che azzoppa la competitività di tutto il sistema Paese.

La Confederazione chiede l’introduzione di “risposte strutturali”, al di là del bonus bollette, per abbassare il prezzo dell’energia.

decreto bollette cdm Fonte foto: ANSA
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