Crisi di governo, rischio elezioni a giugno. I timori del Pd
Secondo fonti qualificate del Pd, c'è il forte rischio che la crisi di governo si risolva con le elezioni anticipate a giugno
La crisi di governo aperta da Matteo Renzi con le dimissioni delle ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti ha gettato nel caos la politica italiana. Si sono delineati diversi scenari e soluzioni con cui potrebbe risolversi la crisi, e uno di questi prevede le elezioni anticipate a giugno.
Crisi di governo, rischio elezioni anticipate a giugno
A riferirlo all’Ansa sono alcune fonti qualificate del Pd, che hanno mostrato preoccupazione in merito alla situazione che si sta profilando: se infatti non sarà possibile individuare i cosiddetti responsabili per rattoppare lo strappo all’interno dell’esecutivo, il risvolto inevitabile sarà il voto.
Una soluzione vivamente rievocata dalla coalizione di centrodestra fin dalla nascita del Conte bis, e che ha ripreso vigore in queste ore con la mossa di Renzi. Secondo le fonti del Pd, non sono sufficienti i rumors su sostegni alla maggioranza che finora non si sono concretizzati.
Anche l’ipotesi di un ricongiungimento con Italia Viva sembra remota, in quanto il M5s non intende avere più nulla a che fare con Renzi e i suoi, rispolverando gli antichi dissapori. La strada del voto sembra quindi una delle più probabili.
Chi vincerebbe se si votasse oggi: gli scenari
Secondo una simulazione di Youtrend, è emerso che la coalizione Pd-M5s ne uscirebbe sconfitta contro il centrodestra unito (Lega, FdI e Fi). La situazione si potrebbe ribaltare se si presentassero alle urne in coppia solo Salvini e Meloni, con Berlusconi che si inserirebbe in una coalizione con Renzi, Calenda e Bonino.
Un altro scenario prevede che si uniscano sotto lo stesso stendardo tutti i partiti che non fanno parte del centrodestra, ovvero Pd, M5S, Iv, Leu, Azione e +Europa, malgrado le evidenti e sostanziali differenze.