Crisi di governo, Draghi da Mattarella: la reazione di Salvini
All'indomani della decisione di Sergio Mattarella di scartare le elezioni e di puntare su Mario Draghi, Matteo Salvini esprime la sua insoddisfazione
La prima reazione del leader del centrodestra, il segretario della Lega Matteo Salvini, alla notizia della convocazione di Mario Draghi al Quirinale per formare un governo istituzionale è un post su Facebook con l’inizio dell’Articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al Popolo…”. Un chiaro riferimento alla sua insoddisfazione sulla scelta del Presidente Sergio Mattarella di scartare, per ora, le elezioni.
Nel suo discorso all’uscita dal colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico, il Capo dello Stato ha motivato la decisione di non andare al voto, con la preoccupazione che una lunga campagna elettorale possa aggravare i numeri della curva epidemica da Covid-19 in Italia.
Sempre su Facebook il senatore Salvini è tornato su questo punto, ribadito ieri sera anche in collegamento telefonico con la trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta”, su Rai 1.
“Non si può votare perché c’è il pericolo del contagio? – ha scritto sulla sua pagina. Dovremmo spiegarlo ai calabresi che votano per le regionali l’11 aprile e ai milioni di italiani che voteranno per le comunali in primavera (1.300 comuni, tra cui le grandi città: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna). Questi italiani saranno delle “cavie”? Il virus colpisce solo per le elezioni politiche e non per le amministrative? Viva la Democrazia e viva la Libertà.”
Intervistato dal Corriere della Sera Salvini ha espresso ancora più chiaramente il suo disaccordo con le dichiarazioni di Sergio Mattarella: “Io temo che qualcuno abbia fornito dati non corretti al presidente della Repubblica. Mi riferisco alla possibilità di un aumento dei contagi in occasione delle elezioni. In Portogallo, l’ ultimo Paese andato al voto, il 24 gennaio giorno delle elezioni i nuovi contagiati erano 11.721. Una settimana dopo, i contagiati erano circa la metà, 5.805 persone. E anche la Romania è andata alle urne senza aumenti.”
Un inizio non incoraggiante per la creazione di un governo istituzionale che dovrebbe affidarsi al sostegno di un’ampia maggioranza. “Il problema non è il nome della persona. E io l’ho anche detto a questa persona. Il punto è che cosa vuole fare e con chi” ha detto il leader della Lega a proposito della scelta di Mario Draghi.
Al quale ha già chiaro cosa chiederà: “Per prima cosa, un impegno a non aumentare in alcun modo le tasse. No alla patrimoniale, no agli aumenti dell’Imu. Chiunque voglia governare con la Lega, si chiami Draghi, Cartabia o Cottarelli, deve saperlo. E flat tax al 15 per cento e pace fiscale sulle cartelle esattoriali”.
Infine, in merito al rischio di possibili spaccature all’interno del centrodestra sul sostegno a un governo di Mario Draghi, Salvini risponde così: “Io sto ai fatti. E i fatti dicono che noi, il centrodestra, siamo quelli che ci riuniamo, spessissimo. Siamo quelli che sono andati al Quirinale tutti insieme e dicendo tutti la stessa cosa. A differenza della maggioranza uscente. Io credo che tutti continueremo a portare avanti le stesse idee”.