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Perché ci sono meno casi gravi di Covid-19: l'ipotesi di Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti spiega le sue ipotesi sull'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sembra essersi placata l’ondata di malati gravi di Covid-19 vista nei mesi peggiori dell’emergenza coronavirus in Italia. “Le ipotesi sono diverse e vanno approfondite”, ha dichiarato il virologo Andrea Crisanti ad Adnkronos, citando anche il ruolo dei superdiffusori e delle re-infezioni multiple nei contagi. Tuttavia, “Sarei cauto se fossi nei panni di chi dice che il virus ha perso forza“, ha sottolineato l’esperto.

“Un fenomeno simile lo avevamo già notato a marzo a Vo Euganeo”, ha spiegato il medico. “I dati che stiamo analizzando a Vo Euganeo indicano che identificando i positivi è stato bloccato il diffondersi dell’infezione. Siamo passati da una prevalenza del 3% allo 0,3% e, cosa interessante, bloccando la circolazione è diminuita l’incidenza di casi gravi per ragioni che stiamo analizzando”.

“Quello che conta è che questo fenomeno lo abbiamo visto mesi fa e non può dunque avere niente a che vedere con la forza del coronavirus. Significa piuttosto che sta succedendo qualcosa che non capiamo, e ci vuole prudenza”, ha sottolineato Andrea Crisanti.

Tra le cause che potrebbero spiegare la maggiore incidenza di casi gravi di Covid-19, “una potrebbe chiamare in causa i cosiddetti ‘super spreader’. Potrebbe essere che la trasmissione di Covid-19 sia sostenuta dai super diffusori, e che bloccandoli finisca la possibilità che infettino”.

“Altra ipotesi è che più infetti ci sono e più possibilità c’è che si scateni un caso grave come esito di reinfezioni multiple”, ha spiegato Andrea Crisanti ad Adnkronos. “Aumenta cioè la probabilità che ci si infetti più volte a breve distanza. Noi stiamo cercando di capire perché l’incidenza di casi gravi è in funzione della prevalenza dell’infezione. Ma è un fenomeno visto già all’inizio dell’epidemia. Ora in Italia siamo in una situazione simile a quella che c’era a Vo Euganeo allora”.

“Mi preoccupa è il fatto che in Catalogna o in Francia abbiano una situazione caratterizzata da circa 800 – 1.000 casi al giorno. Sono Paesi che hanno una condizione sociale e climatica molto simile all’Italia. Mi chiedo perché siamo differenti, ecco. Mi chiedo se è per via delle misure protettive o perché magari non facciamo test alle persone giuste. C’è sempre una domanda da porsi“, ha aggiunto il virologo.

“La movida è il luogo dove c’è una concentrazione di persone con molti contatti anche non protetti, è quindi il posto giusto per vedere se ci sono persone infette che trasmettono il virus”, ha spiegato Andrea Crisanti ad Adnkronos.

Riguardo agli arrivi dall’estero, il virologo ha dichiarato di essere “sempre stato d’accordo sui tamponi all’ingresso nel nostro Paese. È la cosa giusta da fare e Dio solo sa quanto sarebbe stato necessario farlo all’inizio di tutto, cioè quando lo abbiamo proposto a febbraio scorso”, all’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia.

Il Sars-Cov-2 “sfrutta il comportamento umano per trasmettersi ed è maggiormente a rischio chi ha più contatti. Queste persone vanno intercettate dove si incontrano, quindi nei luoghi della movida. Ed è altrettanto importante fare controlli su chi arriva dall’estero. La priorità è circoscrivere e spegnere tutti i focolai e fare controlli su chi viene da fuori per evitare reintroduzioni del coronavirus dall’esterno”.

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