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Crema, donna scomparsa. Svolta: "Rischiata la strage con il gas"

È ancora giallo a Vergonzana, frazione di Crema, per la scomparsa di Sabrina Beccalli. L'amico Alessandro Pasini rimarrà in carcere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Continuano le ricerche del corpo di Sabrina Beccalli, 39 anni, scomparsa a Ferragosto a Vergonzana (Crema), e molto probabilmente uccisa. Gli inquirenti hanno iniziato nella mattinata di sabato 22 agosto le operazioni di svuotamento di una vasca di liquami sequestrata nel pomeriggio di venerdì. La cisterna si trova a circa 200 metri dal luogo in cui è stata incendiata l’auto della donna scomparsa. Ne dà notizia il Corriere della Sera.

Un amico di Sabrina Beccalli, Alessandro Pasini, 45 anni, è indagato per omicidio e distruzione di cadavere. Nell’interrogatorio di venerdì ha ammesso di averla incontrata nella notte tra il 14 e il 15 agosto, di aver guidato la sua auto, a bordo della quale è stato filmato da solo.

Alessandro Pasini ha raccontato agli investigatori di aver incendiato l’auto della 39enne alle 21.30 del giorno di Ferragosto, come confermato dalle immagini raccolte dalle videocamere di un varco elettronico. Non ha ammesso di aver ucciso Sabrina Beccalli, né indicato la posizione del corpo, ma le indagini si sono spostate subito nella vasca di raccolta liquami, molto profonda.

Intanto l’Associazione italiana per la difesa degli animali, riporta il Corriere della Sera, ha denunciato Alessandro Pasini per l’uccisione di un cane. L’uomo, ammettendo di aver incendiato la Fiat Panda dell’amica ha ammesso di conseguenza il reato. L’animale, che non apparteneva a nessuno dei due, è morto carbonizzato nell’incendio, e la sua presenza a bordo dell’auto rimane un mistero.

Alessandro Pasini, su decisione del gip di Cremona Giulia Masci, rimarrà in prigione. Pur non convalidando il fermo dell’uomo, il giudice ha deciso di applicare la custodia cautelare in carcere.

Gli sviluppi dell’indagine, la nuova pista sulla morte di Sabrina: “Uccisa in casa dell’ex fidanzata di Pasini”

Nelle scorse ore le indagini pare abbiano avuto una svolta. A spiegarlo è il comandante provinciale dei carabinieri di Cremona, Lorenzo Carlo Maria Repetto. Come riporta l’Ansa, il militare ha dichiarato che il Ris “ha rilevato tracce utili” nell’abitazione della ex fidanzata di Alessandro Pasini,

Secondo le ultime ricostruzioni il delitto accaduto nella notte fra il 14 e il 15 agosto sarebbe stato perpetrato nella dimora sopra citata. “Un’ipotesi è che la motivazione possa essere un rifiuto a un’avance sessuale”. Su questa pista puntano le indagini.

Si esclude che l’ex fidanzata di Pasini sapesse del fatto visto che era in vacanza altrove. Alessandro e Sabrina – aggiunge l’Ansa – si sono trovati per consumare stupefacenti. La tesi di Pasini è che la donna sia morta “per un malore o overdose ma noi – ha detto il colonnello – pensiamo che questo non sia successo”.

Repetto ha aggiunto che “anche nell’ordinanza del gip si evidenzia che Pasini ha dichiarato di aver bruciato il corpo di Sabrina nell’auto, sostenendo che la carcassa rinvenuta nell’auto carbonizzata fosse della donna. Ma è assolutamente impossibile perché è stato acclarato senza alcun dubbio che si trattava di un cane”.

“Lui – ha proseguito – ha pensato evidentemente di sviare le indagini in questo modo pensando che i resti non potessero essere identificabili. Evidentemente ha occultato il corpo da altre parti, per far sì che noi non avessimo tracce di atti violenti, che noi pensiamo invece siano accaduti”.

Carabinieri: “Si è rischiata una strage”

Emergono poi altri dettagli sul caso. “Poteva esserci una strage” quando i carabinieri si sono recati nell’abitazione dove Pasini è sospettato di aver ucciso Sabrina.

“Pasini ha tagliato il tubo del gas della caldaia. L’ambiente era saturato da quattro giorni di gas – ha raccontato il comandante provinciale dei carabinieri di Cremona, Lorenzo Carlo Maria Repetto -. Solo per il fatto che per entrare abbiamo dovuto chiamare i Vigili del fuoco, che sono entrati dalla finestra e il gas è uscito, non è successo un disastro”.

“Bastava che qualcuno entrasse dalla porta e accendesse la luce e veniva giù tutta la palazzina, in cui c’è un’altra famiglia. Lo ha fatto perché voleva cancellare le prove. Ha ammesso di aver tagliato il tubo, per quel motivo. Credo che il pm valuterà anche l’ipotesi di reato di tentata strage”, ha concluso il militare.

sabrina-beccalli-scomparsa-crema Fonte foto: Ansa
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