Covid, le varianti spaventano. Ministero: "Allungare quarantena"
Covid, nuova circolare del Ministero della Salute in riferimento alle nuove varianti: "Allungare la quarantena"
Le nuove varianti di Coronavirus, in particolare quella inglese, sudafricana e brasiliana, continuano a spaventare. Così, nelle scorse ore, il Ministero della Salute ha diramato una circolare di 11 pagine (a firma del dg Giovanni Rezza) in cui sono state messe nero su bianco, come riporta Il Messaggero, una serie di misure “straordinarie” che hanno il fine di evitare che le nuove mutazioni del virus possano diffondersi incontrollatamente in Italia.
Nella fattispecie la circolare fa riferimento a un potenziamento del contact tracing e a un aumento della durata della quarantena, oltre a suggerire un monitoraggio stringente ed esteso del genoma del virus. La circolare rimarca il bisogno di dare priorità alla ricerca e alla gestione dei contatti di casi Covid-19 sospetti/confermati da variante e di identificare puntualmente sia i contatti ad alto rischio (contatti stretti) sia quelli a basso rischio di esposizione.
L’obbiettivo è quello di procedere con la ricerca retrospettiva dei contatti, cioè quella oltre le 48 ore e fino a 14 giorni prima del manifestarsi dei sintomi. Quindi il suggerimento dell’esecuzione a tappeto di tamponi molecolari sui casi sospetti. In aggiunta, si spinge per “non interrompere la quarantena al decimo giorno” e, come consiglia l’Oms, si “sottolinea l’importanza, per chiunque, compresi coloro che hanno avuto l’infezione o che sono stati vaccinati, di aderire rigorosamente alle misure di controllo sanitarie e socio-comportamentali”.
Si tratta di solleciti che ricalcano le indicazioni del Centro europeo controllo malattie che considera “molto alta” la possibilità che le nuove varianti Covid, specialmente quella inglese, possano trovare terreno fertile negli Stati Ue.
Nella circolare ministeriale si rimarca anche la necessità di un aumento della capacità di sequenziamento: “almeno circa 500 campioni selezionati casualmente ogni settimana a livello nazionale” seguendo delle priorità, “a partire dagli individui vaccinati contro il coronavirus che successivamente si infettano nonostante una risposta immunitaria al vaccino”.
“La raccomandazione di aumentare la capacità di sequenziamento è importante anche per capire se in circolazione ci sono altre varianti”, spiega Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche. “Poche settimane fa uno studio ha dimostrato che ancor prima dell’identificazione del primo caso erano in circolazione diversi ceppi di questo coronavirus e che in Lombardia di fatto, nella fase acuta dell’epidemia, circolavano 6-7 varianti. Questo dimostra che c’è una variabilità che deve essere sorvegliata, ha concluso lo studioso.