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Covid e variante Delta, Speranza: "La pandemia non è finita"

Il ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce l'importanza di proseguire sulla linea della prudenza, perché "la pandemia da Covid non è finita"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Oggi supereremo 54 milioni di dosi somministrate. Dobbiamo insistere e lavorare perché questo vaccino è veramente fondamentale se vogliamo metterci alle spalle un passato così difficile”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a margine di una visita all’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, in provincia di Lecco.

“Purtroppo – ha dichiarato Speranza – la pandemia da Covid non è finita. Dobbiamo dire la verità: i numeri ci segnalano, anche in altre parti d’Europa e del mondo, che nonostante una vaccinazione significativa, il contagio può esserci a causa di queste varianti, soprattutto della variante Delta“.

“Questo deve spingerci, ancora di più – ha insistito il ministro – a correre sulle vaccinazioni e a mantenere quell’atteggiamento di prudenza, di attenzione e di gradualità che io ritengo essere indispensabile”.

“Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo iniziato il 26 di aprile, che è una strada di gradualità e di grande prudenza perché questa battaglia non è ancora vinta e l’insidia delle varianti è un’insidia con cui fare i conti con il massimo dell’attenzione”.

Riguardo ai vaccini, Speranza ha evidenziato che “stiamo andando avanti con un numero di almeno 500mila somministrazioni al giorno di media, che è un numero importante, positivo, anche in questo caso frutto di una rete, le nostre donne e i nostri uomini del Servizio sanitario nazionale”.

Sull’obbligo di vaccinazione ai sanitari ha detto: “Dobbiamo lavorare perché quella norma sia rispettata, le vaccinazioni sono la più importante arma”.

“Non vi è dubbio” però, ha aggiunto, “che siamo in un’altra fase rispetto ai mesi passati”. Un fase in cui, grazie all’arma del vaccino, ” possiamo mettere la testa con maggiore determinazione, con maggiore attenzione, sull’altra sfida: come costruire il Servizio sanitario nazionale del futuro“.

“Nel Pnrr – ha aggiunto – c’è una grande occasione per il Servizio Sanitario Nazionale con investimenti per oltre 20 miliardi ci sono le risorse per fare quel salto in avanti e 4 miliardi, cioè una cifra enorme, sono investiti per l’assistenza domiciliare e, facendo rete e utilizzando le risorse migliori che ci sono, utilizzando sia il lato classico del medico e dell’infermiere che vengono a casa che l’utilizzo delle nuove tecnologie”.

Fonte foto: ANSA
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