Covid e vaccini, esplode il "caso Report": le accuse al programma
Critiche da Pd e Forza Italia alla trasmissione Rai 'Report' per un servizio sul Covid. La replica del conduttore Sigfrido Ranucci
Ha suscitato molte polemiche il servizio “Non c’è due senza tre” sui vaccini anti Covid andato in onda lunedì 1° novembre nel corso della trasmissione Rai “Report“, condotta da Sigfrido Ranucci. I parlamentari del Pd della Commissione Vigilanza Rai, come riporta ‘Ansa’, hanno chiesto “un chiarimento” ai vertici dell’azienda con un’interrogazione. Critiche anche da Forza Italia e da Renzi.
Caso Report: l’accusa del Pd
Secondo i parlamentari del Pd, “su ‘Report’ è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No vax e no Green Pass“.
L’accusa prosegue così: “Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia, che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente ‘collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico’, anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla ‘larga frequenza di effetti collaterali’ dopo la somministrazione del vaccino anti Covid, speculazioni dietrologiche sul ‘grande business della terza dose’ detenuto da ‘multinazionali del farmaco’ concentrate solo a ‘accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose’, dubbi sulla efficacia del Green pass e della sua eventuale estensione. Questo e molto altro è lo spettacolo a cui hanno assistito i telespettatori italiani su RaiTre”.
Secondo i parlamentari del Pd, si tratta di “un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No vax e No Green pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report”.
La loro conclusione: “Per questo abbiamo chiesto al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai, assieme al Direttore di RaiTre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziativa intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid 19 e fino a oggi”.
Caso Report: l’attacco da Forza Italia
Il deputato di Forza Italia in commissione di Vigilanza, Andrea Ruggieri, ha aggiunto in alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’: “Mi spiace ascoltare da ‘Report’ la lagna qualunquista per cui ‘il vaccino è il business delle case farmaceutiche’. La trasmissione della Rai dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino”.
Caso Report: il post di Matteo Renzi
Anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha dedicato un post al “caso Report”: “In queste ore ricevo l’ennesimo attacco di Report. Non il primo, non l’ultimo. Per giudicare questa trasmissione mi bastano queste parole del conduttore Ranucci ieri: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, il vaccino per me è la salvezza dal coronavirus. Report non fa servizio pubblico, tutto qui”.
Caso Report: la replica del conduttore Ranucci
Il conduttore di “Report” Sigfrido Ranucci ha replicato alle accuse con alcune dichiarazioni affidate all”Ansa’: “Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione di ‘Report’, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti No vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio“.
Ancora Ranucci: “È da no vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna 6 giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da No vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l’efficacia del vaccino? È da No vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?”.
Il conduttore ha precisato: “L’inchiesta aveva come ospiti scienziati del calibro dei membri del Fda e ha portato come esempio virtuoso Israele che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c’è traccia di uno studio dell’Iss annunciato un anno fa. Solo il laboratorio del Niguarda di Milano sta facendo uno studio volontario”.
Ranucci ha aggiunto, inoltre, che “solo un infermiere non è apparso in video, ma gli altri, a cominciare dai sindacati, ci hanno messo la faccia” e che “non esiste nessuna infermiera che dice di essersi infettata a causa delle case farmaceutiche. Non so quale programma abbiano visto”.
Il presentatore ha anche detto: “Su come è stato prorogato il Green pass non abbiamo fatto altro che riportare lo scambio dei documenti intercorsi tra il ministro della Salute e il Cts. Sono No vax anche loro?”.
La sua conclusione: “‘Report’ è da sempre a favore del vaccino come migliore prevenzione, ma un fatto non ha colorazioni No vax. È un fatto, punto, che piaccia o no. Tentare di nascondere degli errori è il miglior modo di alimentare chi non crede nel vaccino. Inoltre, la conclusione della puntata era che bisogna fare la terza dose, chiedendo attenzione però a farla ai giovani, e soprattutto che il Green Pass ha validità 6 mesi non 12. Il contrario di quello di cui ci accusano. Semmai c’era un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel terzo mondo non ha neppure la prima dose”.