Covid, terapie intensive di 9 regioni oltre la soglia di allerta
Dati in lenta discesa, ma in 9 regioni si è ancora oltre la soglia di allerta: la speranza è che le misure in vigore fino al 6 gennaio funzionino
Una buona notizia a metà, sperando che le misure restrittive in vigore fino al 6 gennaio possano dare un’accelerata alla discesa dei ricoveri. Il trend di miglioramento nei reparti ospedalieri, infatti, è sotto la soglia di allerta (fissata al 40%), dato che è arrivata al 38%, ma non in tutti i territori. Scende anche il numero delle terapie intensive occupate in Italia da pazienti Covid, ma in 9 regioni è comunque oltre la soglia di allerta. Lo ha comunicato l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Covid, terapie intensive oltre la soglia di allerta in 9 regioni
La percentuale dei posti letto occupati in terapia intensiva da pazienti Covid è sì scesa al 31%, ma resta oltre la soglia di allerta fissata al 30%.
La buona notizia è che il calo rispetto a sette giorni fa è del 4% (idem per i posti letto negli altri reparti, passati dal 42% al 38%).
Per quel che riguarda l’occupazione dei posti nelle terapie intensive, il picco lo si era raggiunto a metà novembre: 42%. Da lì, una lenta discesa, anche se ci sono 9 regioni ancora oltre la soglia di allerta:
- Abruzzo (31%)
- Friuli Venezia Giulia (33%)
- Lazio (31%)
- Lombardia (42%)
- Provincia autonoma di Trento (54%)
- Piemonte (42%)
- Puglia (37%)
- Umbria (34%)
- Veneto (35%)
Covid, la situazione negli altri reparti: le Regioni che stanno peggio
Per quanto riguarda i posti occupati in area ‘non critica’, ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40% e ha toccato picchi del 52% nei giorni intorno al 10 novembre.
In base ai dati oggi disponibili è superata da 9 regioni, rispetto alle 10 di una settimana fa:
- Emilia Romagna (52%)
- Friuli Venezia Giulia (47%)
- Lazio (42%)
- Liguria (43%)
- Provincia autonoma di Trento (60%)
- Piemonte (57%)
- Puglia (41%)
- Valle d’Aosta (51%)
- Veneto (45%)
Covid, allarme Gimbe: in 6 regioni casi tornano a crescere
Il problema dei contagi però resta, soprattutto in 6 regioni in cui i casi sono tornati a crescere.
Secondo la Fondazione Gimbe, “l’incremento percentuale dei casi per 100 mila abitanti – ha detto Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari Gimbe – che la scorsa settimana era in flessione in tutto il Paese, questa settimana ha invertito la tendenza in 6 regioni”.
L’aumento più alto è quello di Sardegna (+8%) e Marche (7,4%), quello più basso della Valle d’Aosta (+2,4%).