Covid, Speranza rassicura sul mix di vaccini e fa una previsione
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto sulla situazione coronavirus in Italia e sulla campagna vaccinale
“Con i dati che attendiamo per venerdì, quasi tutto il Paese sarà in zona bianca, in pratica il 99% degli italiani”. E molto probabilmente lo stato di emergenza terminerà a fine luglio. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza che in una intervista a La Stampa ha fatto il punto sulla situazione coronavirus, tornando anche sulle polemiche sul vaccino AstraZeneca.
Vaccino AstraZeneca, parla Speranza
Riguardo alle indicazioni sul vaccino di AstraZeneca, più volte cambiate nel tempo fino al recente stop per le persone sotto i 60 anni, Speranza ha detto che “come in tutti i principali Paesi europei e del mondo, abbiamo mutato le indicazioni seguendo il parere delle agenzie regolatorie, del Comitato tecnico-scientifico, degli esperti”.
“Col passare delle settimane, le evidenze scientifiche hanno fatto consolidare nuove posizioni, ma del resto è successa la stessa cosa – ha ricordato – anche con le mascherine: all’inizio l’Oms ci diceva che andavano usate solo da chi era malato e dagli operatori sanitari”.
“Sia l’Ema che l’Aifa hanno dato l’ok ai vaccini dai 18 anni in su e non hanno mai cambiato opinione su questo. Poi c’è da tenere conto del rapporto tra rischi e benefici: questi ultimi con AstraZeneca crescono nettamente con un’età più avanzata”.
“Se la circolazione virale fosse stata ancora alta – ha spiegato – lo avremmo usato in tutte le fasce di età. Il cambio di quadro epidemiologico è il fattore decisivo“.
“Il vaccino AstraZeneca è stato usato in maniera larga nella fase epidemiologica più acuta, il cambio di fondo c’è stato nelle ultime due o tre settimane, perché l’Italia è passata a un livello di rischio basso”.
Mix di vaccini, Speranza: “Preoccupazioni infondate”
Il ministro ha poi definito infondate le preoccupazioni relative al mix di vaccini tra prima e seconda dose, “perché il cosiddetto ‘crossing vaccinale’ è una cosa che la Germania fa da due mesi, che anche la Francia e la Spagna fanno da tempo: è una procedura che ha dato buoni risultati, non sono invenzioni, ma evidenze e studi scientifici”.
Diversi governatori, a partire da De Luca, non sono convinti. Le Regioni però “devono adeguarsi. Dalla Regione Campania è arrivata una richiesta di spiegazioni nel merito, che verranno date a strettissimo giro”.
Variante Delta, “dobbiamo monitorare”
Riguardo al pericolo rappresentato dalla variante Delta, Speranza ha detto che “gli studi sono in corso, serve tempo, non abbiamo risposte immediate su tutto, ma le prime ricerche dicono che con due dosi di vaccino anche la variante indiana è contenibile in una percentuale alta. Dobbiamo monitorare, perché il nemico è insidioso e non bisogna dare nulla per scontato”.
Riaperture e zona bianca
Parlando delle riaperture, il ministro ha ricordato l’importanza delle chiusure e delle misure restrittive adottate: “Avere due terzi del Paese in zona bianca è il frutto delle misure rigorose adottate e della campagna vaccinale che procede con numeri molto buoni”.
“Nell’ultima settimana abbiamo registrato 11mila nuovi casi, che prima contavamo in un giorno, e i ricoveri in terapia intensiva sono un sesto rispetto a poche settimane fa. Ma è necessario continuare sulla strada della prudenza e della gradualità, su questo punto c’è un’ampia condivisione anche tra i cittadini”.
Speranza ha poi rispedito al mittente le accuse di Salvini di essere il leader dei ‘chiusuristi’: “Ciascuno risponde alla propria coscienza, io ho giurato sulla Costituzione di garantire il diritto alla salute delle persone. Ma trovo inaccettabile la contrapposizione tra ripartenza economica e battaglia sanitaria: vincere quest’ultima è la premessa per la ripresa”.
“Con i dati che attendiamo per venerdì, quasi tutto il Paese sarà in zona bianca, in pratica il 99% degli italiani”, ha osservato Speranza. E sul togliere la mascherina, “ritengo realistica la previsione del presidente Draghi, per la metà di luglio: prima le toglieremo all’aperto, mentre al chiuso servirà più tempo”.
Riguardo lo stato di emergenza, che termina a fine luglio, Speranza ha detto che “non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione”. “Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese”.
Per la fine dell’anno tutto “sarà alle spalle, gradualmente riavremo una vita più simile a quella di prima, anche se qualche differenza ci sarà sempre, come, appunto, il richiamo del vaccino. E poi alcune buone abitudini vanno confermate, come le norme igieniche di prevenzione”.