Covid, quattro regioni rischiano la zona gialla. Una già da subito
Contagi e ricoveri in aumento, diverse regioni rischiano di passare in zona gialla nelle prossime settimane
Il Friuli Venezia Giulia rischia di passare in zona gialla già dalla prossima settimana, da lunedì 22 novembre, come ha confermato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga: “Siamo a un passo dalla zona gialla”. Il peggioramento dei dati sull’andamento della pandemia rischia però di far cambiare colore a breve, entro novembre, anche ad altre regioni.
A lanciare l’allarme è stata l’Associazione italiana di epidemiologia, che rileva “una situazione epidemica in grave peggioramento” e “una significativa accelerazione nella diffusione dei contagi“.
A preoccupare di più, oltre al Friuli, sono Veneto, Liguria, Marche, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano. Queste regioni, dicono gli esperti, tra due settimane potrebbero superare la soglia del tasso di incidenza settimanale di 250 casi per 100.000 abitanti.
Numeri preoccupanti ma che costituiscono solo uno dei tre indicatori da tenere d’occhio per il passaggio di colore. Oltre al tasso di incidenza sopra i 250 casi ogni 100mila abitanti, si passa in zona gialla se il tasso di occupazione ospedaliero in area medica supera il 15% e quello in terapia intensiva supera il 10%.
Friuli Venezia Giulia verso la zona gialla
In Friuli Venezia Giulia l’incidenza settimanale dei casi è già a quota 233, contro la media nazionale di 78. Stando ai dati Agenas aggiornati al 15 novembre, il tasso di posti letto occupati in terapia intensiva è già sopra la soglia di allerta (13%) e quello in area medica è vicino (12%) al livello che fa scattare la zona gialla.
“Siamo a un passo dalla zona gialla – ha detto il presidente Fedriga – e questo è dato dal numero dei ricoveri anche in area medica, molto vicino al 15%. Il Fvg andrà in zona gialla, ma per fortuna questo prevede misure ancora molto contenute. Tuttavia, il passaggio alla zona arancione sarebbe drammatico per l’economia, è una cosa che non possiamo e non dobbiamo permettere”.
Zona gialla, Veneto e provincia di Bolzano a rischio
Preoccupa anche la situazione della provincia di Bolzano e del Veneto. La provincia autonoma altoatesina ha il tasso di incidenza settimanale più alto d’Italia, addirittura sopra 300. E la situazione dei ricoveri è pericolosamente vicino alle soglie che determinano il passaggio di colore: 9% in terapia intensiva e 15% in area medica.
Sotto osservazione anche il Veneto, dove al momento tutti gli indicatori sono sotto la soglia di rischio, ma in aumento. La regione è la terza per tasso di incidenza, 115 casi ogni 100mila abitanti, mentre i posti letto occupati sono al 6% per quanto riguarda la rianimazione e al 5% per l’area medica.
“Il trend in aumento dei casi deve essere affrontato con la massima serietà, in caso contrario il passaggio nella zona gialla è un’ipotesi concreta”, ha detto il governatore Luca Zaia.
Zona gialla, altre regioni sotto osservazione
Diverse altre regioni hanno parametri ancora non preoccupanti ma con una tendenza in netta crescita. E nelle regioni più piccole bastano pochi ricoveri per far schizzare in alto il tasso di occupazione ospedaliero.
È il caso delle Marche, che ha raggiunto la soglia del 10% di ricoveri in terapia intensiva, mentre quella in area non critica è al 7%. L’incidenza settimanale dei casi è sopra la media nazionale, a quota 98.
Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità delle Marche, rassicura: “Abbiamo una riserva di altri 25 posti in terapia intensiva che possiamo attivare, nel caso i ricoveri aumentassero”. L’intera Giunta regionale intanto è da ieri in isolamento a causa della positività al coronavirus di un assessore.
Preoccupa anche la Liguria, che ha l’incidenza settimanale a 87 e i tassi di ricovero al 4% in terapia intensiva e 6% in area medica. E la Valle d’Aosta: incidenza a quota 90, tasso di occupazione in area medica al 13% ma nessuno in terapia intensiva.