Covid, nuove misure e caso Astrazeneca: Draghi fa chiarezza
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha rivolto un messaggio alla Nazione sulle nuove misure anti Covid e sul caso Astrazeneca
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita al centro vaccinale di Fiumicino, situato nei pressi dell’aeroporto Leonardo da Vinci, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’emergenza Covid in Italia, a poche ore dal decreto legge che impone nuove misure nel tentativo di contenere i contagi.
Draghi ha detto: “Questa è la mia prima visita in un sito vaccinale, è stata una visita breve ma veramente bella. Questi ragazzi che lavorano come volontari o in forma permanente hanno reso questo che è un luogo medico un luogo di speranza, entrando qui si capisce che ne usciremo”.
Aumento casi Covid in Italia e nuove misure: parla Draghi
Sul recente aumento dei casi Covid in Italia, il premier ha dichiarato: “A più di un anno dall’inizio dell’emergenza purtroppo c’è una nuova ondata di contagi. I numeri impongono massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie”.
Ancora Draghi: “Qualche giorno fa ho ringraziato gli italiani per la loro infinita pazienza. Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti. Sono necessarie per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti. A queste misure, però, si accompagna l’azione di governo a sostegno di famiglie e imprese e l’accelerazione della campagna vaccinale, che sola dà speranza di uscita dalla pandemia”.
Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto: “Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena. Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting”.
Caso Astrazeneca: Draghi fa chiarezza
Draghi ha commentato anche il recente caso Astrazeneca: “Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino. L’Ema sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo”.
Sui vaccini, il premier ha sottolineato che “ad oggi, si vedono già i primi risultati di un’accelerazione“. Poi ha detto: “Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno. L’obiettivo è triplicarlo presto. Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson“.
Ancora Draghi: “L’Italia ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie. Abbiamo proceduto a vaccinare nelle Rsa, dove vivono i nostri concittadini più fragili. Infine, abbiamo dato priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico. Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale”.