Covid, troppi morti in Italia per l'indice Rt: cosa significa
Il fisico Battiston ha spiegato perché in Italia ci sono più vittime del Covid rispetto ad altri Paesi: sarebbe colpa delle riaperture "in ritardo"
Il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento, ha spiegato perché che in Italia ci sono così tanti morti di Covid perché “a differenza degli altri Paesi noi calcoliamo le chiusure e le riapertura delle varie regioni su parametri non esaustivi“. Lo ha dichiarato in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. “Quando si decide la chiusura o l’apertura delle regioni, qui in Italia lo facciamo basandoci sull’indice Rt, il parametro che stabilisce il grado di contagio del coronavirus, e non teniamo in conto il numero degli infetti attivi”.
Il numero degli attualmente positivi “in termini scientifici” si chiama “prevalenza. E dobbiamo tener conto che questa cifra nella prima ondata era sottostimata di almeno cinque o sei volte. In questa seconda ondata lo è di almeno due o tre volte. In Francia, in Germania o in Spagna, quando decidono le apertura e le chiusure, tengono in conto questo valore. Ecco perché sono più severi nelle chiusure rispetto al nostro Paese”, e dunque contano meno morti.
Covid, oggi in Italia tanti positivi quanti ne avevamo a Natale
“Oggi in Italia abbiamo un numero di infetti attivi di circa 540 mila unità, e questo è un valore molto alto, non dissimile da quello che avevamo durante il Natale, pari a 580 mila. Questo numero dovrebbe essere tenuto in considerazione insieme all’Rt, perché è da questo che si genereranno i nuovi morti. Ho già detto che questo non basta per definire la chiusura, anche se adesso è stata introdotta una novità tra i parametri per la chiusura”.
Ovvero “quella che viene chiamata scientificamente incidenza media settimanale. Sarebbe il numero di nuovi infetti ogni 100 mila abitanti sommato su una settimana e non giornalmente. Però anche questo non basta. Bisogna capire che noi basiamo i nostri calcoli partendo dal secondo passo e non dal primo”, ha sottolineato Battiston sul Corriere della Sera.
Il primo passo sarebbe la prevalenza, “e il secondo passo sarebbe il numero dei nuovi infetti che, a sua volta, fa scaturire il terzo passo, ovvero il numero dei morti“, che adesso si aggira intorno ai 400 al giorno, “perché, come ho detto, il numero di infetti attivi è uguale a quello che avevamo a Natale”.
Covid, la soluzione per avere meno morti in Italia
“Io penso che si dovrebbe rivedere il limite che viene adottato per stabilire la chiusura della zona rossa. Oggi è di 250 nuovi infetti per settimana ogni 100 mila abitanti“. Una nuova cifra “non si può calcolare così a braccio, ma sicuramente dovrebbe essere inferiore. Noi addirittura abbiamo deciso che la zona bianca scatta quando il numero è inferiore a 50. Dovremmo renderci conto che a 250 la situazione diventa esplosiva“, ha spiegato il fisico.
“Se calcoliamo che a fine luglio avevamo una situazione di infetti attivi molto bassa, circa 15 mila”, l’errore è stato fatto con la ripartenza delle attività. “A settembre non dovevamo riaprire tutto senza prendere le precauzioni più elementari”. Come “rendere obbligatoria la mascherina per tutti. O anche prendere provvedimenti per la riapertura delle scuole. È stato detto già molte volte, oltre alla mascherina obbligatoria si sarebbe dovuto intervenire ad esempio subito sui mezzi pubblici“, ha concluso l’esperto sulle pagine del Corriere della Sera.