Covid e lockdown, tracollo della natalità in Italia: numeri e cause
Natalità in forte calo in Italia: a Milano si registra un -55%. A pesare le incertezze portate dalla pandemia di Covid-19
Natalità a picco in Italia: dopo più di un anno di pandemia. Non regge la teoria popolare che ai tempi del Covid si procreerebbe di più in quanto le coppie, chiuse in casa per gli effetti dei lockdown e delle altre limitazioni, avrebbero più tempo per concepire figli. A rilevarlo, come riferisce il Corriere, è uno studio sul trend delle nascite nelle maggiori città del Nord Italia.
La tendenza è generalizzata con delle zone che spiccano su altre: è il caso di Milano che in termini di nascite ha visto tra novembre 2020 e gennaio 2021 – vale a dire il periodo in cui sono venuti alla luce i bimbi concepiti durante il lockdown relativo al trimestre marzo-maggio 2020 – un tracollo, con 2.325 nascite rispetto alle 4.187 dell’anno precedente. Numeri alla mano, in percentuale, si è registrata una contrazione del 55%.
I dati sono stati raccolti nell’articolo Impact of Covid-19 on birth rate trends in the metropolitan cities of Milan, Gena and Turin, a cura dei medici del policlinico ‘San Martino’ di Genova. Meno marcata la riduzione della natalità a Torino rispetto al capoluogo lombardo, seppur i numeri restano elevati: la città della Mole ha registrato un calo del 33% (1.043 neonati a cavallo tra 2020 e 2021, contro i 1.579 dello stesso trimestre pre-pandemia).
A Genova la decrescita è stata più lieve, facendo segnare un -12%. Oltre ai casi specifici delle città citate, si rileva una tendenza generalizzata lungo lo Stivale. Secondo gli studiosi a influire è stato l’avvento della diffusione del Covid che, oltre a togliere certezze sanitarie a molti cittadini, ha levato pure quelle economiche.
Gli analisti sottolineano che il fattore decisivo relativo al decremento delle nascite è da ricercare nell’incertezza sulle casse domestiche dei nuclei familiari. Un trend che venne previsto da uno studio pubblicato su Science nel luglio 2020 e che ora trova conferma nei numeri.
“Le chiusure – si scrisse sulla prestigiosa rivista scientifica – causeranno pesantissime perdite economiche che avranno conseguenze per milioni di famiglie. E data l’irreversibilità della scelta di mettere al mondo un figlio, e i forti costi ad essa collegati, la disoccupazione e la riduzione delle risorse economiche ridurranno necessariamente il numero delle nascite”.
Altro fattore rilevato dagli studiosi è quello connesso allo stato psicofisico di molti cittadini: “Il lockdown ha avuto un fortissimo impatto sul benessere della popolazione, portando un grave stress psicologico. Ansia, frustrazione e noia potrebbero aver compromesso l’attività sociale, ma anche la motivazione ad avere un figlio, così come potrebbero aver influenzato la sessualità”.