Covid, in arrivo un altro picco: nuova previsione del Cnr. I dati
Giovanni Sebastiani (Cnr) ha previsto per la prossima settimana un nuovo picco dei ricoveri: la sua previsione
È in arrivo la prossima settimana un nuovo picco dei ricoveri e degli ingressi giornalieri in terapia intensiva. La previsione del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac), non è delle migliori. Il suo, come riporta Ansa, è un invito a non abbassare la guarda nel quadro generale di una situazione Covid che resta comunque molto critica.
Quando arriva il picco delle terapie intensive: l’analisi del Cnr
Secondo i dati forniti da Sebastiani, “raggiunto il picco della curva dei positivi ai test molecolari intorno al 14 marzo, la curva delle terapie intensive e quella dei relativi ingressi giornalieri, dopo la fase di crescita esponenziale e la successiva frenata, raggiungeranno il picco durante la prossima settimana“.
Per questo, ha osservato il matematico, “è importante continuare con questa azione di contenimento della diffusione per ridurre ulteriormente l’incidenza dei positivi. Ciò permettere di attuare la campagna di vaccinazione di massa nelle condizioni di maggior efficacia e riducendo il rischio che si sviluppino ulteriori nuove varianti, contro le quali i vaccini a disposizioni potrebbero non essere efficaci”. Sullo stesso tema si è espresso anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
Riapertura delle scuole, l’allarme del Cnr
Per quanto riguarda la”annunciata apertura ad aprile delle attività di didattica in presenza“, secondo Sebastiani può essere un rischio.
“Se questo accadrà – ha rilevato l’esperto del Cnr – è per me molto verosimile che si replicherà quanto successo in seguito all’apertura delle scuole avvenuta a gennaio-febbraio, quando nella seconda metà di febbraio c’è stata una ripresa del contagio seguita da nuova chiusura delle scuole. Penso che sarebbe lungimirante rimandare l’apertura delle scuole al momento in cui i valori di mortalità ed incidenza si siano ridotte in modo significativo, come fatto nel Regno Unito”.
Il picco regione per regione, i dati di Sebastiani
“L’analisi dei dati – ha aggiunto l’esperto – indica inoltre che le regioni che hanno sperimentato per prime la fase di crescita esponenziale, come Abruzzo, Umbria e le province autonome di Trento e Bolzano, hanno già raggiunto il picco della curva della percentuale dei positivi ai test molecolari, di quella delle terapie intensive e di quella dei relativi ingressi; nella provincia di Bolzano, tuttavia, la curva degli ingressi in terapia intensiva ha smesso di decrescere da una settimana”.
“Le regioni in cui la crescita esponenziale è avvenuta un po’ più tardi, come Emilia Romagna e Lombardia – ha osservato infine Sebastiani – hanno raggiunto il picco della curva dei positivi ai test molecolari e si prevede che la prossima settimana raggiungeranno il picco della curva delle terapie intensive e di quella dei relativi ingressi.