Contagi in risalita, Green pass e stato di emergenza: parla Speranza
Il ministro della Salute Roberto Speranza fa il punto della situazione sul Covid-19 in Italia
“I numeri dell’Italia sono molto più bassi rispetto a quelli degli altri paesi europei ma sono numeri in crescita. In questo momento il Green pass ci serve“. Così il ministro della Salute Roberto Speranza a “Mezz’ora in più” rispondendo alle domande sull’attuale situazione della pandemia di Covid-19 in Italia.
“Credo che i dati degli altri paesi europei devono farci riflettere e tenere alta l’attenzione. C’è un dato di partenza che dà ragione alla nostra strategia: siamo all’86,3% di persone vaccinate con una dose e quasi all’83% con il ciclo completo”, afferma Speranza.
“Dobbiamo salire ancora, il 90% è un obiettivo alla nostra portata, molto ambizioso ma non impossibile”, aggiunge il ministro.
“I dati da ogni angolo del mondo – continua – ci dicono che la situazione è più gestibile in termini di contagi e soprattutto ospedalizzazioni dove i tassi di vaccinazione sono molto alti. Bisogna mantenere alta l’attenzione, con le mascherine al chiuso e anche all’aperto quando c’è il rischio di assembramento”.
“Bisogna usare le regole essenziali che abbiamo imparato in questi mesi, ma un tasso alto di vaccinazione – spiega – ci mette al riparo dalle immagini drammatiche che vediamo arrivare da alcuni paesi dell’Est Europa”.
Riguardo al Green pass, il ministro afferma che la strategia adottata dal governo “ci ha permesso di raggiungere risultati importanti”. “Il Green pass in questo momento è fondamentale, in un quadro epidemiologico totalmente diverso faremo valutazioni necessarie. Ma non siamo in un momento in cui la curva si sta abbassando, soprattutto con l’arrivo della fase autunnale e invernale”.
Sulle proteste anti Green pass, Speranza parla di immagini viste nelle ultime ore che lo hanno “scioccato”, “manifestazioni che richiamano ai campi di concentramento sono fuori da ogni grazia di Dio“. “Parlare di dittatura sanitaria – osserva – vuol dire usare in maniera del tutto impropria una parola che andrebbe usata con estrema cautela e prudenza”.
Per quanto riguarda l’eventuale proroga dello stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre, il ministro chiarisce che “come governo abbiamo sempre deciso di fare questo tipo di scelte immediatamente prima della scadenza, 60 giorni sono un periodo troppo lungo per dire cosa faremo”.
“Ci baseremo sull’evidenza scientifica: se sarà necessario avere ancora l’impianto legislativo e d’intervento dello stato d’emergenza lo decideremo nei giorni immediatamente precedenti alla scadenza non avremo alcun timore a prorogarlo come è stato fatto in altri momenti“.