Covid, Galli parla della seconda ondata: duro sui 'negazionisti'
Massimo Galli, professore Ordinario di Malattie Infettive all'Università degli Studi di Milano, critica le parole di Salvini, Sgarbi e Bocelli
Massimo Galli, professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano e past president della Società italiana di Malattie Infettive (Simit), non usa mezzi termini per criticare le posizioni assunte ed espresse all’incontro ‘Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti’, tenutosi il 27 luglio. Tra i partecipanti anche il leader della Lega Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore Andrea Bocelli.
“Penso che tutto quello che è stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista scientifico: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità”, ha dichiarato Galli, come riporta l’Ansa.
Armando Siri (Lega), che figura tra gli organizzatori dell’incontro, ha parlato di “eccessivo allarmismo”, mentre per Salvini il bollettino quotidiano dei contagi rappresenta un “terrorismo mediatico”.
“La libertà di pensiero è il primo bene a rischio: c’è un fronte di chi ha un’idea diversa rispetto al mainstream. Io mi sono rifiutato di salutare di gomito. Se uno mi allunga la mano, mi autodenuncio, gli do la mano”, ha detto sempre il leader della Lega.
Affermazioni “inadeguate”, ribadisce Galli soprattutto perché “nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una opinione di tipo scientifico” sull’attuale andamento dell’epidemia.
Al contrario, avverte il professore, “alla gente bisogna dire chiaramente, ad esempio, che in Israele stanno per richiudere tutto dopo aver riaperto e in Catalogna ci sono problemi enormi. E che anche noi in Italia abbiamo avuto vari focolai nelle ultime settimane che ci indicano che il virus c’è ancora“.
Tutto questo, afferma l’esperto, “implica la necessità di avere le debite precauzioni per poter continuare a tenere tutto aperto. Le misure anti-contagio, dalla mascherina al distanziamento alle misure igieniche, vanno ribadite”. Perché quello che “è abbastanza chiaro è che questo virus non si abolisce per decreto”.
“Il virus – prosegue Galli – è ancora tra noi”. Quanto ad una eventuale seconda ondata pandemica, “non sappiamo se ci sarà una vera seconda ondata. Mi auguro che saremo abbastanza capaci di riconoscere la presenza dell’infezione tanto da contenere gli eventuali nuovi focolai, perché così non avremo una vera seconda ondata”.
Tuttavia, termina Galli, “nelle prossime settimane e mesi bisognerà mantenere tutte le precauzioni indicate, almeno finché non avremo un segnale molto chiaro di assenza di nuovi casi. Sulla base dei dati scientifici, non posso che consigliare cautela e precauzioni”.