Covid, cosa cambia con il governo Meloni: svolta su mascherine, bollettino, e multe ai no vax
Il governo Meloni non seguirà la linea dei suoi predecessori sulla gestione dell'emergenza Covid, e anzi pensa a eliminare tutti gli obblighi vigenti
La premier Giorgia Meloni ha annunciato, durante il discorso programmatico presentato alla Camera e in Senato, che, nonostante non sia possibile escludere una nuova ondata di Covid o l’insorgere di una nuova pandemia, la sua linea sarà diversa dai suoi predecessori Giuseppe Conte e Mario Draghi.
Il Governo sarebbe intenzionato a smantellare le ultime limitazioni contro il coronavirus ancora esistenti in Italia, utilizzando solo appelli alla responsabilità individuale e facendo cadere tutti gli obblighi e le sanzioni finora previsti.
- La svolta Meloni sul Covid: no al modello Draghi, via tutte le restrizioni
- Schillaci (Salute) annuncia la commissione sulla gestione della pandemia
- La linea del governo Meloni: cosa cambia su mascherine, vaccini e multe
La svolta Meloni sul Covid: no al modello Draghi, via tutte le restrizioni
“Non replicheremo il modello del Governo precedente”, ha dichiarato la presidente del Consiglio. Che prevedeva “le misure più restrittive dell’intero Occidente” ed è arrivato “a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività”.
Nonostante sia, ha sottolineato Giorgia Meloni, “tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi”. Qualcosa, nell’ottica della premier, non ha funzionato a monte. E per questo l’Esecutivo sta pensando a un cambio di rotta totale.
Schillaci (Salute) annuncia la commissione sulla gestione della pandemia
Il ministro della Salute Orazio Schillaci (che, come spiegato qua, è stato membro del Cts) ha dichiarato che oggi la malattia “è completamente diversa” e si sta pensando a un “ritorno a una maggiore libertà“.
Sul tavolo di Lungotevere Ripa ci sono il recupero delle prestazioni saltate durante la pandemia e lo smaltimento delle lunghe liste di attesa.
Il passaggio di consegne tra i ministri della Salute: a sinistra l’uscente Roberto Speranza e a destra Orazio Schillaci.
Oltre alla necessità di “fare chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo” e della gestione della pandemia. Con la creazione di una commissione di inchiesta, di cui ha parlato la stessa premier.
La linea del governo Meloni: cosa cambia su mascherine, vaccini e multe
Vediamo dunque quali decisioni dovrebbe prendere il nuovo Governo e come dovrebbe affrontare, secondo quanto trapelato e quanto annunciato finora, le varie questioni spinose legate alla gestione nazionale del Covid.
Bollettino Covid
Addio al bollettino Covid quotidiano su contagi, ricoveri e decessi. Diventa settimanale, come annunciato in una nota del ministero della Salute. Rimane la possibilità per le autorità competenti di acquisire i dati in qualsiasi momento.
Mascherine obbligatorie negli ospedali
Il 31 ottobre scade l’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali, negli ambulatori, nei centri diagnostici e nelle RSA. Non dovrebbe essere rinnovato ma dovrebbe rimanere l’obbligo di presentare il Green pass all’ingresso.
Mascherine obbligatorie sul lavoro
Il 31 ottobre scade anche l’obbligo di indossare le mascherine sul posto di lavoro laddove sia impossibile rispettare le distanze di sicurezza. Si discuterà della questione durante l’incontro tra le parti sociali del 4 novembre.
Obbligo vaccinale per i sanitari
Il 31 dicembre scade l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori e i dipendenti della sanità. Non dovrebbe essere rinnovato.
Multe ai no vax sopra i 50 anni
Con il decreto Aiuti dovrebbe passare un emendamento per cancellare le multe ai no vax over 50 che non hanno provveduto a immunizzarsi contro il Covid entro il 15 giugno.
Ventilazione meccanica in pubblico
Il Governo sta pensando a un piano per la ventilazione meccanica nei luoghi pubblici, come scuole e uffici, e sui mezzi di trasporto per fermare la circolazione del virus senza le mascherine.
“Superconsulente” e commissione Covid
Oltre alla commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, dovrebbe essere nominato un “superconsulente” da affiancare al ministro della Salute per adottare nuove strategie e destinare i fondi all’emergenza coronavirus.