Covid, come funziona la nuova cura: Burioni lancia un avvertimento

Continuano le sperimentazioni di nuovi farmaci contro il Covid e destano sempre più interesse tra i cittadini soluzioni come il morlupiravir, in grado di bloccare la replicazione del coronavirus. Ne ha parlato Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, nella sua ultima lezione a “Che tempo che fa su Raitre”.

“Perché non abbiamo una cura contro il virus che causa il Covid? – Ha chiesto Burioni all’inizio del suo intervento -. Ma perché non abbiamo cure contro virus che conosciamo da 70 anni come quelli che causano il morbillo o il raffreddore?”.

“Quando c’è una malattia infettiva abbiamo da una parte l’ospite e dall’altra parte c’è l’agente infettivo. Perché la cura funzioni c’è bisogno di un veleno selettivo, qualcosa che uccide il batterio o ostacola il virus però non fa del male al paziente”, ha precisato il virologo.’Per quanto riguarda gli antibiotici, è possibile “trovare un farmaco che faccia male al batterio e non a noi perché noi abbiamo qualcosa di diverso che non viene toccato dal composto antibatterico”.

I batteri hanno “una parete all’esterno e senza questa parete muoiono. Noi non ce l’abbiamo” e per questo è stata sviluppata la penicillina, ha spiegato Burioni, che attacca selettivamente questa parete.

“È così difficile trovare il veleno selettivo contro i virus perché mentre il batterio è un essere vivente indipendente, il virus entra nelle nostre cellule e usa le nostre risorse per replicarsi. Quindi se noi blocchiamo la sintesi delle proteine del virus blocchiamo anche quella del nostro paziente ed è un guaio”.

Tuttavia non è una partita persa: “I virus hanno un tallone d’Achille – ha rivelato Burioni -. Per esempio, il virus che causa il Covid ha un genoma diverso dal nostro. Il nostro è fatto di Dna, quello del virus è fatto dall’Rna. Nelle nostre cellule c’è il sistema che replica il Dna ma non c’è il sistema che replica l’Rna”.

Il morlupiravir, ha annunciato Burioni, è una sostanza in grado di inibire la replicazione dell’Rna che non avviene nelle cellule sane. “Ci sono speranze per questi farmaci e la strada che stiamo percorrendo è quella giusta”.

Buruoni ha però voluto avvertire: “Non vaccinarsi perché c’è un farmaco antivirale è come guidare in maniera imprudente perché c’è un’ottima carrozzeria per la macchina e un ottimo ospedale per le ossa. No. Il vaccino rimane sempre un elemento fondamentale per combattere una pandemia”.

Fonte foto: ANSA