Covid, clorochina e idrossiclorochina possono portare al suicidio
L'Ema ha pubblicato dei dati secondo qui il sovradosaggio di clorochina e idrossiclorochina porterebbe a disturbi psichiatrici, istigando al suicidio.
Effetti collaterali: disturbi psichiatrici, addirittura capaci di portare al suicidio. L’Agenzia europei dei medicinali, più nota come Ema, ha confermato un effetto collaterale noto relativo all’uso di clorochina o idrossiclorochina per curare il Covid-19. Farmaci usati soprattutto nella prima fase dell’emergenza, su cui l’ente regolatore era stato avvisato dall’Agenzia spagnola dei medicinali (Aemps) lo scorso maggio, in seguito a 6 casi di disturbi psichiatrici in pazienti Covid. A loro erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate. Lo ha reso noto l’Ansa.
Ema, allarme su clorochina e idrossiclorochina: rischio suicidio
Sia la clorochina sia l’idrossiclorochina sono autorizzate nell’Unione europea per il trattamento di alcune malattie autoimmuni e della malaria. Nonostante non siano state autorizzate per la cura del Covid-19, sono state utilizzate off-label in pazienti con la malattia, anche se “non hanno mostrato alcun effetto benefico in ampi studi clinici randomizzati”.
Visto il largo utilizzo di questi farmaci, l’Ema aveva già ammonito riguardo i rischi a maggio 2020, includendo tra questi “un aumento del rischio di problemi cardiaci, inclusi aritmie e arresto cardiaco“.
Dosi eccessive, ha ribadito l’Agenzia nell’aggiornamento di farmacovigilanza pubblicato il 27 novembre, possono causare un ampio spettro di disturbi psicotici.
Disturbi che sono elencati nelle informazioni sul prodotto di alcuni farmaci che le contengono, tra gli effetti collaterali rari o che si verificano con una frequenza sconosciuta.
Clorochina e idrossiclorochina: gli studi sugli effetti collaterali
Sulla base dei dati forniti dall’Ema, dunque, gli effetti collaterali l’idrossiclorochina, si verificherebbero nel primo mese dopo l’inizio del trattamento.
Per quel che riguarda la clorochina, invece, “non ci sono dati sufficienti per stabilire un calendario chiaro”.
Il Comitato per la sicurezza (Prac) dell’Ema ha raccomandato, quindi, di aggiornare le informazioni sul prodotto per fornire migliori informazioni agli operatori sanitari.
Ha poi consigliato a tutti coloro che fanno uso di questi farmaci, e alle persone che se ne prendono cura, di contattare immediatamente un medico nel caso in cui si manifestino problemi come:
- pensieri irrazionali;
- ansia;
- allucinazioni;
- sensazione di confusione;
- depressione;
- pensieri di autolesionismo;
- pensieri di suicidio.