Covid, "strade a numero chiuso": la proposta di Miozzo
Agostino Miozzo si scaglia contro gli assembramenti legati allo shopping. Poi dà alcuni consigli per passare un Natale sicuro e sereno
Nel primo giorno di riapertura dei negozi in Lombardia e Piemonte, passate il 29 novembre da zona rossa ad arancione, si sono osservati assembramenti e comportamenti poco prudenti alimentati dalla frenesia dello shopping natalizio. Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha rilasciato un’intervista al Messaggero in cui si è rivolto in toni critici verso chi rischia di mandare all’aria gli sforzi fatti per contenere l’epidemia.
Miozzo si scaglia contro gli assembramenti
“Mi chiedo: perché se in via del Corso a Roma o nelle strade dello shopping di altre città ci sono troppe persone, non si interviene e non si impone il numero chiuso?”. Questa è la riflessione di Miozzo, che ha aggiunto: “Mi pare difficile spiegare che è necessario limitare gli spostamenti tra regioni se si accetta che, per gli acquisti di Natale, ci siano assembramenti per strada o nei centri commerciali”.
Poi l’amara ammissione: “O si trovano dei meccanismi regolatori, oppure al Cts possiamo dire ciò che vogliamo, ma possiamo fare poco”.
Spostamenti tra regioni, il punto di Miozzo
Miozzo, con dure parole, ha provato a ricordare la difficile situazione emergenziale in cui ci troviamo ancora malgrado il miglioramento di alcuni fattori: “Si morirà di infarto perché le ambulanze sono bloccate, se hai un trauma cranico non troverai posto in terapia intensiva”.
Il problema, per il coordinatore del Cts, non è l’assenza di regole ma il loro mancato rispetto. Il che rende ancor più essenziale, per Miozzo, imporre rigorose limitazioni con il nuovo Dpcm che condizionerà il periodo natalizio: “La fine dell’anno tradizionalmente ha una marcata mobilità. I grandi numeri facilitano la trasmissione del virus. Non può essere un Natale tradizionale, purtroppo”.
I consigli di Miozzo per passare un Natale sicuro
Miozzo ha poi suggerito alcune precauzioni da adottare per evitare di mettere a rischio i più fragili: prima di incontrare i parenti bisogna fare assolutamente il tampone, ma “bisogna essere consapevoli che il test non ti garantisce che sei negativo. Il virus potrebbe essere in incubazione o semplicemente potresti essere contagiato nelle ore successive”.
Il consiglio, alla luce di ciò, è quello di fare “i tamponi rapidi, perché così si riducono le possibilità di essere positivi, però continuate a essere molto prudenti anche a casa di un familiare. Mantenete distanze e mascherine”.
Quanto alle cene e i pranzi durante le feste, Miozzo ha ricordato che i commensali non dovrebbero essere più di sei. “Io sono molto fiducioso sul fatto che l’Italia avrà un piano di vaccinazioni anti-Covid efficace all’inizio del 2021, vediamo di non sbagliare proprio ora”, ha concluso.
Shopping in Lombardia e Piemonte, le immagini degli assembramenti