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Piano pandemico, cambia la bozza dopo le polemiche: la novità

La bozza del nuovo piano pandemico è stata modificata, e ha perso un passaggio controverso che nell'ultima versione aveva sollevato qualche polemica

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

La nuova bozza del piano pandemico presenta alcune novità rispetto a quella precedente, pubblicata l’11 gennaio, circa un passaggio che ha sollevato alcune polemiche. Il passaggio in questione riguardava la possibilità di scegliere chi curare, prediligendo chi ha più possibilità di sopravvivere, in situazioni di emergenza:  “Lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili può rendere necessario adottare criteri per il triage nell’accesso alle terapie”, recitava la bozza, “in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”.

Piano pandemico nazionale, cosa cambia dopo la revisione

Ora, questo passaggio è stato alleggerito. Nella nuova bozza, come riporta l’Ansa, si legge che “in un contesto di risorse scarse in sanità quale quello che grava sui sistemi sanitari di tutto il mondo, pur con accentuazioni diverse nei diversi Paesi, considerata la particolare scarsità creata dall’impatto sul sistema sanitario della pandemia attuale, severa e inattesa, medici e operatori sanitari potrebbero trovarsi a dover prendere decisioni cliniche eticamente impegnative“.

Il medico, recita il testo, “valuta caso per caso il bisogno clinico dei pazienti secondo i criteri clinici di urgenza, gravosità e efficacia terapeutica, nel rispetto degli standard dell’etica e della deontologia professionale”.

Inoltre, “gli interventi si basano sulle evidenze scientifiche e sono proporzionati alle condizioni cliniche dei pazienti, dei quali è tutelata la dignità e riconosciuta l’autonomia”.

Piano pandemico, “i vaccini sono le misure preventive più efficaci”

Nella bozza aggiornata al 18 gennaio, si legge che i vaccini sono le “misure preventive più efficaci, con un rapporto rischi/benefici particolarmente positivo, ed hanno un valore non solo sanitario, ma anche etico intrinseco di particolare rilevanza”.

“La loro distribuzione – si legge infine – deve rispondere a criteri trasparenti, motivati e ragionevoli, e deve rispettare i principi etici e costituzionali di uguaglianza ed equità, bilanciando i rischi diretti e indiretti con specifica attenzione a evitare un impatto negativo per chi è più vulnerabile sul piano bio-psico-sociale”.

Le polemiche dopo la bozza dell’11 gennaio

Il presidente del Comitato nazionale di bioetica, Lorenzo d’Avack, che insieme a Cinzia Caporale e Bruno Dallapiccola ha provveduto a modificare il testo, aveva espresso le sue perplessità a La Repubblica sulla precedente bozza: “Sarebbe sbagliato comparare fra lori i pazienti, perché in questo modo bisognerebbe curare sempre e solo i più giovani perché gli anziani hanno meno anni di vita davanti, indipendentemente dalle loro condizioni. Questo non è accettabile eticamente”.

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