Covid, boom improvviso di casi in due giorni: le possibili cause
Negli ultimi due giorni si sono verificate nuove impennate di casi di coronavirus. Giorgio Parisi spiega perché
Preoccupano le impennate di nuovi casi di coronavirus registrate negli ultimi giorni: 2.548 giovedì e 2.499 venerdì. Numeri sostanzialmente in aumento rispetto al bollettino di mercoledì, che registrava un incremento di 1.851 casi. Il fisico Giorgio Parisi, dell’Università La Sapienza di Roma, ha provato a spiegare all’Ansa cosa potrebbe aver portato a questi risultati.
Covid, boom di casi: la spiegazione di Parisi
“Non si può ancora escludere che si tratti di una fluttuazione – ha detto Parisi – non è possibile che da un giorno all’altro si passi a un aumento tanto grande”. In sostanza, quindi, gli aumenti di ieri e oggi potrebbero essere dei casi isolati. Oppure, i numeri registrati negli ultimi giorni potrebbero essere dovuti alla presenza di più focolai.
“La soglia psicologica di 2.500 casi colpisce, ma i dati indicano che anche in passato ci sono stati giorni con picchi analoghi”, ha spiegato Parisi.
Covid e tamponi, si ribalta il rapporto
L’esperto ha poi fatto una riflessione sul numero di tamponi effettuati, che spesso si è detto essere la causa per la quale venivano identificati più casi; Parisi invece ha osservato che “il numero di tamponi non abbia più una soglia precisa perché si fanno i tamponi che sono necessari: se aumentano i casi aumentano anche i tamponi“. In pratica, l’impressione è che “non siano più i tamponi che fanno aumentare i casi, ma il contrario”.
Determinante per la situazione attuale sarà l’andamento dell’epidemia nei prossimi giorni, che potrebbe stabilizzarsi sui 2.500 casi giornalieri o scendere sotto questa soglia. Parisi ha poi parlato del tempo di raddoppio, adducendo l’esempio del 20 agosto scorso, quando c’è stato un boom di contagi improvviso: “Era veramente preoccupante perché corrispondeva a un tempo di raddoppio dei casi di una settimana, se fosse andata avanti così sarebbe stato un disastro”.
Covid, i focolai nelle scuole sono solo 14
In ogni caso, gli esperti tendono ad escludere che i nuovi incrementi siano già imputabili alla riapertura delle scuole. Secondo quanto rilevato dal report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, soltanto 14 focolai su 909 sono stati segnalati nelle scuole.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha precisato: “Per vedere un effetto nella scuola è ancora presto. Bisogna aspettare ancora qualche settimana. Devo dire che la scuola sta rapidamente identificando le persone con sintomi e questo è un buon segnale per la capacità di tracciare i casi”.