Covid, indice di contagio Rt superiore a 1 in undici Regioni
Nel suo rapporto settimanale, l'Iss ha evidenziato come l'indice di trasmissibilità Rt abbia superato quota 1 in dodici Regioni: focolai in aumento
Nel suo report settimanale sull’andamento del Covid in Italia, l’Istituto superiore di sanità ha evidenziato come il coronavirus stia circolando in tutto il Paese, confermando un aumento nei nuovi casi per la nona settimana consecutiva. Nella settimana appena conclusa si è assistito a un lieve aumento dell’età media: 42 anni (contro i 41 della settimana precedente). Il rapporto è stato ripreso dall’Ansa.
Covid, rapporto dell’Iss: Rt superiore a 1 in 11 Regioni
Il primo dato comunicato è relativo all’indice di contagio Rt che, dal 10 al 23 settembre, nei casi sintomatici è stato calcolato a 1,01. Nell’ultima settimana, invece, in undici Regioni (e in due provincie autonome) questo valore è stato superato.
Bisogna tuttavia “interpretare con cautela – afferma il report – l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia. L’Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale”.
L’indice Rt registrato nelle varie Regioni, e l’incidenza per 100 mila abitanti:
- Piemonte: Rt 1,22, incidenza 813,47 per 100.000;
- Sicilia: Rt 1,19, incidenza 138,45 per 100.000;
- Campania: 1,19, Rt 196,86 per 100.000;
- Abruzzo: Rt 1,17, incidenza 335,59 per 100.000;
- Liguria: Rt 1,16, incidenza 857 per 100.000;
- Bolzano: Rt 1,12, incidenza 657,98 per 100.000;
- Veneto: Rt 1,1, incidenza 556,51 per 100.000;
- Lazio: Rt 1,09, incidenza 275,58 per 100.000;
- Umbria: Rt 1,07, incidenza 269,12 per 100.000;
- Calabria: Rt 1,06, incidenza 100,38 per 100.000;
- Trento: Rt 1,06, incidenza 1094,82 per 100.000;
- Puglia: Rt 1,02, incidenza 191,78 per 100.000;
- Friuli-Venezia Giulia: Rt 1, incidenza 382,79 per 100.000;
- Marche: Rt 0,99, incidenza 521,6 per 100.000;
- Valle d’Aosta: Rt 0,97, incidenza 1035,05 per 100.000;
- Toscana: Rt 0,96, incidenza 385,77 per 100.000;
- Sardegna: Rt 0,86, incidenza 211,96 per 100.000;
- Lombardia: Rt 0,86, incidenza 1053 per 100.000;
- Emilia-Romagna: Rt 0,8, incidenza 786,03 per 100.000;
- Molise: Rt 0,7, incidenza 213,06 per 100.000;
- Basilicata: Rt 0,7, incidenza 127,84 per 100.000.
Covid, nuovi focolai: quanti sono quelli nelle scuole
Il report fa un resoconto anche dei focolai attivi su tutto il Paese: sono 3.266, di cui 909 nuovi. Di questi, 14 sono stati segnalati nelle scuole negli ultimi sette giorni.
Si mantiene stabile, invece, la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi contro 76,1% la settimana precedente)
Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
Covid, terapie intensive in aumento: “Rischio concreto di rapido peggioramento”
“Anche se non si registra un sovraccarico delle strutture ospedaliere – ha spiegato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione ministero della Salute – i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva tendono gradualmente ad aumentare”.
Rezza ha quindi sottolineato l’importanza “di tenere comportamenti prudenti: distanziamento fisico, mascherine, lavaggio delle mani e soprattutto evitare assembramenti di qualsiasi tipo”.
Un rilassamento delle misure – rileva il monitoraggio Iss -, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico.
Intanto, a livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate (2846 rispetto alle 2365 in area medica di una settimana, 254 rispetto alle 222 in terapia intensiva, nello stesso periodo) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva.
Ribadita la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalla autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso.