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Coronavirus, "gravità nascosta per fare scorte": Usa contro Cina

Le autorità americane ne sono convinte: la Cina avrebbe deliberatamente nascosto i dati sulla gravità dell'epidemia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nuova accusa alla Cina da parte degli Stati Uniti. Dopo l’attacco di Mike Pompeo, secondo il quale ci sarebbero “numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal laboratorio di virologia di Wuhan”, le autorità americane sono tornate a puntare il dito contro il Paese asiatico. La Cina avrebbe tenuto nascosta la gravità del coronavirus e quanto fosse contagioso “per accumulare le scorte di forniture e apparecchiature mediche necessarie“. A riportarlo è un documento del Dipartimento della Sicurezza Nazionale datato 1 maggio citato da Ansa e dalla Associated Press.

Secondo il documento degli 007 i leader cinesi avrebbero “deliberatamente nascosto la gravità” del coronavirus al resto del mondo agli inizi di gennaio.

Così, mentre “minimizzava” il virus, la Cina aumentava le importazioni e riduceva le esportazioni di forniture mediche. Nel documento, inoltre, la Cina è accusata anche di non aver informato l’Organizzazione Mondiale della Sanità sul fatto che il virus fosse “contagioso” per gran parte del mese di gennaio.

Sull’argomento si è espresso anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “L’intelligence mi ha detto che avevo ragione: non ha sollevato il tema del coronavirus fino alla fine di gennaio – ha twittato il Tycoon -, poco prima del mio divieto alla Cina negli Stati Uniti. Inoltre hanno parlato del virus in modo non minaccioso”.

Secondo quanto riferito da un funzionario dell’amministrazione ai media americani, come riporta Ansa, Trump avrebbe ricevuto due briefing dall’intelligence sul coronavirus alla fine di gennaio, ovvero otto giorni prima che il presidente imponesse alla Cina le restrizioni ai viaggi.

L’intelligence, nel primo briefing del 23 gennaio, avvertì Trump che il coronavirus si sarebbe potuto diffondere a livello globale e che molte delle persone infette sarebbero potute morire.

Nel secondo briefing, lo scorso 28 gennaio, Trump ha ricevuto informazioni sul fatto che il virus si stava ormai diffondendo anche se le morti erano concentrate tutte in Cina. In quell’occasione gli venne inoltre detto che la Cina non voleva condividere i dati.

Coronavirus, a Wuhan abbracci e lacrime dopo il lockdown: le foto Fonte foto: Ansa
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