Coronavirus e psicosi, Meloni ammonisce il governo: l'accusa
La leader di fratelli d'Italia è tornata ad attaccare il governo in relazione all'emergenza coronavirus
Giorgia Meloni è tornata a parlare dell’emergenza coronavirus, in relazione all’eventualità di tornare alle urne per la formazione di un nuovo governo. In una lettera a Libero Quotidiano, Meloni ha scritto: “Se qualcuno pensa di utilizzare il coronavirus per tirare a campare e rimandare le elezioni all’infinito troverà in noi i più decisi oppositori“.
La presidente di Fratelli d’Italia ha respinto l’ipotesi di un governissimo guidato dall’ex presidente della Bce Mario Draghi: “Io voglio sì mandare a casa Conte, ma anche Renzi e Di Maio“.
“Non siamo e non saremo disponibili all’ennesimo governo di inciucio”, ha rivendicato Meloni. “All’Italia non serve l’ennesimo pastrocchio, ma un esecutivo forte e coeso, capace di garantire cinque anni di governo con una visione chiara. Una condizione che le accozzaglie non potranno mai garantire, ma le elezioni sì”.
“Beninteso, se qualcuno si vuole avventurare in questi nuovi scenari lo può fare – ha precisato Meloni – avrebbe i numeri anche senza Fratelli d’Italia. E noi, come sempre abbiamo fatto, saremmo pronti a votare tutti i provvedimenti che andassero nella direzione che riteniamo giusta per l’Italia”.
Ospite della trasmissione “Povera patria” su Rai 2, Meloni ha sferrato un altro attacco al governo: “Se quello che è venuto a dire in aula una settimana fa il ministro della Salute Speranza fosse stato detto dall’inizio, e cioè che il coronavirus ha gli stessi rischi di un’influenza ma un tasso di contagio altissimo, quindi il tasso di mortalità diventa un numero significativo, la gente avrebbe capito”.
“Insomma la chiarezza è mancata – ha ammonito Meloni – e la chiarezza, secondo me, ha creato da una parte la sottovalutazione all’inizio e dall’altra la psicosi dopo, facendo dei danni soprattutto alla nostra immagine nel mondo”.
Fonte foto: ANSA