Coronavirus, "prezzo fisso per le mascherine". L'idea di Sileri
L'uso dei dispositivi sarà fondamentale secondo il viceministro della Salute e andranno distribuiti a un prezzo fisso
Un prezzo fisso per le mascherine, fornite direttamente dallo Stato, oltre a un obbligo di vaccino. Questa la ricetta di Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, per annientare il coronavirus. Con il vaccino anti-Covid, ha specificato Sileri, “sconfiggeremo questo virus. Visti i danni che ha creato il virus, non ho dubbi sul fatto che un vaccino del genere debba essere obbligatorio”.
Il viceministro ha parlato così a Radio Cusano Tv Italia, come riporta Ansa: “Una volta che saranno garantite efficacia e sicurezza del vaccino dovremmo avere una copertura tale per non far più contagiare nessuno”.
Coronavirus, il prezzo delle mascherine secondo Sileri
Usare la mascherina “sarà fondamentale – ha aggiunto -, credo debba essere fornita dallo Stato e il prezzo debba essere non solo calmierato, ma direi un prezzo fisso“.
Il prezzo fisso sarà giustificato anche da una maggior presenza di scorte: “Ora abbiamo iniziato una produzione anche in Italia quindi il numero di mascherine è crescente”, ha spiegato il viceministro alla Salute.
“Ho girato molto nel Lazio e problemi di mascherine non ce ne sono. Ora con la fase due ovviamente – ha sottolineato – deve esserci un aumento della distribuzione”.
Coronavirus, la riapertura e la fase 2 per Sileri
Il 4 maggio potrebbe essere la data giusta per la riapertura e il ministro si dice ottimista: “I miglioramenti si vedono” ma “la riapertura va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie”.
“Secondo me stiamo andando nella direzione giusta in Lombardia, ma anche nel resto d’Italia dove l’epidemia non si è diffusa in maniera così massiccia e le misure adottate hanno dato i loro risultati”.
Sui decessi, ha sottolineato Sileri, “c’è stato un calo” nonostante il numero sia “sempre alto ma ricordiamoci che aveva toccato mille al giorno. È chiaro che bisognerà riaprire, così come è chiaro che il virus non lo vinceremo finché non avremo un vaccino”.
I contagi, a detta del viceministro, ” continueranno a diminuire nelle prossime settimane, ma il contagio zero non è possibile finchè il virus circola, possiamo portarlo vicino allo zero”.
Oggi il coronavirus “si cura meglio rispetto a quando è iniziata l’epidemia – ha spiegato -, perché si conosce meglio la malattia, ciò che viene fatto sul territorio è migliorato e anche la terapia è modulata sui pazienti precedenti. Siamo in una situazione di gran lunga migliore rispetto a un mese fa”.