Coronavirus, Niccolò è stato dimesso: le parole dei genitori
Il 17enne di Grado è stato 14 giorni in isolamento allo Spallanzani e può finalmente tornare a casa
Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre ma risultato negativo al coronavirus, è stato dimesso. Dopo 14 giorni di isolamento all’ospedale Spallanzani di Roma, infatti, i genitori sono andati a prenderlo e hanno condiviso la loro gioia dopo aver riabbracciato il figlio
“È un momento emozionante, finalmente lo riportiamo a casa”, ha dichiarato all’Ansa la madre del ragazzo. “Niccolò è contento di riabbracciare tutti quanti, finalmente questa disavventura è finita”.
Anche il padre di Niccolò ha condiviso la sua gioia con i cronisti: “Dopo sei mesi che non lo vedevamo e dopo tutto quello che è successo è stata un’emozione fortissima riabbracciarlo”.
“Allo Spallanzani a nostro figlio non gli hanno fatto mancare nulla – hanno detto i genitori -. È diventato il figlio di tutti”.
“Appena rientreremo a casa, tornerà a una vita normale, ha la scuola che lo aspetta. Quando sarà possibile magari faremo festa con gli amici”, hanno spiegato ieri i genitori accolti dal direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, dal direttore generale Marta Branca e dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.
Quando il figlio è stato bloccato a Wuhan, hanno ammesso i genitori, “qualche pensiero c’è stato. Ma è andato tutto bene. Siamo stati in contatto con tutti quelli impegnati per farlo tornare”.
“Siamo stati sempre informati sulle sue condizioni in Cina e qui in Italia”, hanno aggiunto, spiegando che per loro una “grande garanzia, una marcia in più è stato sapere che nostro figlio era seguito da medici dello Spallanzani”.