Coronavirus, il monitoraggio: le regioni con l'indice Rt più alto
I dati del monitoraggio del 31 luglio di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sul coronavirus in Italia
“Il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione“. È quanto si legge nel monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute.
Sono infatti in aumento i nuovi casi diagnosticati di Covid-19 rispetto alla settimana del monitoraggio precedente, con l’indice di contagio Rt nazionale a 0,98.
“Il numero di nuovi casi di infezione sebbene rimanga nel complesso contenuto mostra una tendenza all’aumento“, si legge nel report. “Persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, talvolta associati all’importazione di casi da Stati esteri”.
Si tratta di “piccoli segnali di allerta” che consigliano comunque di “mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni”.
In particolare , scrivono ministero e Iss, si deve continuare a far rispettare i provvedimenti di quarantena, “anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”.
Per quanto riguarda le regioni, è il Veneto quella con l’indice Rt più in Italia, con un valore di 1.66. Seguono la Sicilia (1.55) e la Campania (1.44), entrambe sotto il valore soglia di 1 la scorsa settimana. La Lombardia e il Piemonte invece si attestano ad un valore inferiore, in linea con il dato nazionale: 0.96 per la prima e 0.87 per la seconda.