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Coronavirus, Crisanti su aumento casi e mascherine: il commento

Il virologo dice la sua sullo scarso utilizzo delle mascherine a fronte di un incremento di casi da Covid nelle ultime 24 ore

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“È necessario che le persone continuino ad usare i dispositivi di protezione e a rispettare il distanziamento”, dice il microbiologo di Padova Andrea Crisanti, commentando l’incremento di casi di coronavirus nelle ultime 24 ore come non accadeva dal 5 giugno. A fronte di questo aumento non corrisponde infatti una crescita della vendita delle mascherine, come riportato su Repubblica.

Crisanti, sulle mascherine: “Non bisogna agitarsi, ma va mantenuta la vigilanza”

“Il virus non se ne è andato, cosa che del resto ci aspettava perché è in linea con un fenomeno importante come la pandemia da coronavirus. Il livello di guardia deve rimanere alto, sia nella popolazione che nelle autorità – commenta Crisanti – Quello che può succedere se non stiamo attenti lo vediamo ogni giorno, ossservando la situazione di altri Paesi, anche molto vicini a noi”.

Il virologo che prima di tutti in Italia ha promosso il “modello Veneto” di test a tappeto, consiglia di porre attenzione sull’uso della mascherina: “Sì, sicuramente i cittadini si sentono un po’ più tranquilli e tendono a usarle meno. Non dico che dovrebbero agitarsi perché non è giusto, ma è importante mantenere la vigilanza. Non è tornato tutto come prima dell’arrivo del coronavirus, bisogna continuare a mettere la mascherina, rispettare la distanza eccetera.”

Crisanti sulle mascherine: “Bisogna anche essere realisti”

La riflessione di Crisanti non si ferma però a una semplice raccomandazione e torna ad analizzare l’altro lato della medaglia: ” È necessario anche essere più realisti da un punto di vista degli interessi economici. Vanno tutelati, ma con attenzione. Pensiamo agli operatori turistici della Catalogna, che hanno spinto per riaprire tutto. Sono contenti adesso? Non credo, visto che hanno dovuto richiedere la chiusura. Gli interessi economici sono legittimi ma se si spinge troppo su quel tasto si ottiene un effetto contrario”.

Rispetto ai mesi di piena emergenza e del lockdown, oggi ad essere contagiati sono più i giovani, categoria finita sotto più attenta osservazione: “Succedeva anche prima che ci fossero casi tra questa categoria di cittadini – dice Crisanti – però avevamo un approccio diverso, i test servivano per fare diagnosi. Ora abbiamo avviato una fase di screening e vediamo il vero volto dell’epidemia, che coinvolge anche i giovani“.

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