Coronavirus, Ilaria Capua certa: "Non scomparirà con l'estate"
La nota virologa ha commentato gli ultimi dati sulla pandemia di coronavirus
Ci sono “zero possibilità” che il Coronavirus scompaia con l’estate, “questo è un fenomeno di portata epocale. Siamo di fronte ad una emergenza sanitaria, ma non è un tunnel senza fine. Ne usciremo” anche se “saremo tutti diversi”. Lo ha detto la virologa Ilaria Capua nel corso di una diretta Instagram con il sindaco di Firenze Dario Nardella.
L’esperta, docente all’Università della Florida, ha spiegato che nel 2003 la Sars, coronavirus ‘parente’ del Covid-19, “è scomparso con l’estate ma non per il caldo. La Sars è stata fermata da un contenimento, non dal caldo”.
Tra il novembre 2002 e il luglio 2003 l’epidemia di Sars provocò 774 morti, con oltre 8mila persone contagiate in 27 Paesi, in gran parte in Cina e Hong Kong.
Capua ha spiegato che alla base dell’attuale pandemia ci sono la “grande facilità” con cui si trasmette il coronavirus e la globalizzazione, la possibilità di spostarsi rapidamente da una parte all’altra del mondo.
“La pandemia spagnola ci ha messo due anni a fare il giro del mondo perché è ‘andata’ a piedi, con le navi” ha detto, aggiungendo che il coronavirus “non è un virus super resistente, anzi è fragile”.
Parlando a Caterpillar su Rai Radio 2, la virologa ha poi detto che non si può escludere la trasmissione del coronavirus attraverso i condizionatori: “La Sars, nel 2002, si è propagata dai sistemi di aerazione e riscaldamento di un hotel. Non possiamo escludere origine e durata perché conosciamo questo virus solo da quattro mesi”.
“Sappiamo però che i virus sono abbastanza delicati, non sopravvivono a temperature estreme. Il caldo potrebbe seccare lo starnuto e diciamo che quello che cade in terra non potrebbe infettare. Sulla trasmissione area direi, per semplificare, che da qui alla cucina anche no”.
“È la seconda pandemia di questo secolo, mentre nel secolo scorso ce ne sono state quatto. Ma adesso – ha affermato la virologa – la ricerca ha fatto molti passi avanti. E l’appiattimento della curva dei contagi in Italia è frutto delle misure di contenimento. Stiamo vedendo un frame di 15 giorni fa, e purtroppo nell’analisi della curva va tenuto conto che ogni regione ha campionamenti diversi”.
Capua ha aggiunto che con il primo contagio da Covid-19 su un gatto “è arrivato il colpo di coda che ci aspettavamo. Essendo un virus di origine animale, ora torna a infettarli. Bisogna così gestire anche l’infezione degli animali, sia domestici come l’esemplare felino che quelli da reddito, negli allevamenti. E questo sarà un enorme problema di gestione sanitaria pubblica”.