Coronavirus, fase 2: come si mangerà al ristorante
Tra le ipotesi allo studio anche l'installazione sui tavoli di barriere di plexiglass
Il 4 maggio è stato fissato come data di inizio della fase 2 dell’emergenza coronavirus: alcune attività sono già ripartite, altre lo faranno ben oltre quella data, secondo un calendario di riaperture scaglionate che sarebbe stato ipotizzato dal governo nel corso della cabina di regia con gli enti locali.
Per quanto riguarda bar e ristoranti, la ripresa dell’attività potrebbe avvenire solo nella seconda metà del mese, a partire dal 18 maggio.
Resta però da sciogliere il nodo di come assicurare il distanziamento sociale nei locali pubblici per evitare assembramenti.
Diverse attività sono già al lavoro per mettere a punto delle soluzioni che permettano loro di poter aprire garantendo la sicurezza dei dipendenti e degli avventori.
Si parte dalle misure di base: dispositivi di protezione individuali per baristi, camerieri e cuochi, pulizia e sanificazione regolare dei locali e degli strumenti.
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Molto dipenderà anche dalle misure che verranno disposte dal governo.
Di certo si dovrà garantire almeno un metro di distanza interpersonale.
Quindi si distanzieranno i tavoli e si metterà un tetto agli ingressi (soluzione proposta da Paolo Brosio anche per riaprire le chiese) e alle prenotazioni, molto probabilmente pari alla metà della normale capienza.
Tra le ipotesi allo studio anche l’installazione sui tavoli di barriere di plexiglass trasparente in modo da mettere una barriera tra le persone, e tra i tavoli stessi.